"Ero morto, tre medici hanno detto che non ce l'avrei fatta. Sapevo di essere in brutte condizioni ma non mi ero mai reso conto di quanto stessi male". E' la confessione shock di Paul Gascoigne, intervistato dal Sun al termine della sua lunga degenza in una clinica di riabilitazione negli Stati Uniti.
"I medici - ha raccontato Gazza - dicevano che la mia disintossicazione è stata la più difficile che abbiano mai visto nelle loro carriere. Per tre giorni mi hanno dato più farmaci che a qualsiasi altro paziente. Tre di loro hanno detto che non ce l'avrei fatta, sono stato malissimo ma è un'esperienza che mi servirà a fare in modo che non succeda di nuovo".
Dopo essere stato ammesso alla clinica Cottonwood di Phoenix, in Arizona, Gascoigne è stato ricoverato in terapia intensiva per i timori che l'astinenza da alcol potesse compromettere alcuni organi vitali. L'ex calciatore della Lazio e della nazionale inglese ha ammesso di non ricordare quasi niente delle due settimane in cui è stato ricoverato: "Mi hanno legato al letto, ma quello che mi ha spaventato di più è stato sentire i medici dire 'Questo ragazzo non ce la farà'. Sembravo un cadavere".
Gascoigne è tornato a Londra e, secondo le prime testimonianze delle persone che lo hanno incrociato all'aeroporto di Heathrow, sembra essersi ripreso: "Stava bene - ha detto uno di loro al Sun -. Non ha fatto una piega quando la gente lo ha fermato per scattare qualche foto. E' molto magro ma era calmo e sembrava stesse bene".