Nella giornata di ieri, dal Consiglio Federale è emersa la volontà del mondo del calcio professionistico di provare a ripartire: ma la Serie C non ci sta e il presidente Ghirelli alza la voce
““Devo parlare il linguaggio della verità: quello che è uscito dal Consiglio federale non mi soddisfa per nulla. La Serie C ha una sua evidente specificità nel campo professionistico, altrimenti non si capirebbe perché ci sono A, B ed appunto Serie C. Noi non siamo in grado di tornare a giocare, ce lo hanno detto anche i sessanta medici sociali, dovevamo fare gli ipocriti e non parlare il linguaggio della verità? Il calcio va veramente riformato nella sua cultura. Noi non siamo in grado di assicurare la certezza delle misure per salvaguardare la salute. Quello che si sa del nuovo protocollo ci porta a dire che sarà ancora più dura per i nostri club”. Parola di Francesco Ghirelli, numero 1 della Lega Pro, ossia la terza serie nonchè l’ultima professionistica che però versa in situazioni non facili.
Alcuni club, infatti, sono a rischio fallimento – il Catania è il più a rischio – e lo stop per il Coronavirus non ha fatto altro che ingigantire il problema: “Mi auguro che io abbia torto rispetto alla situazione. Discuterò ancora una volta con i presidenti con la stessa chiarezza con cui l’ho fatto da sempre. Poi qualcuno può andare a sollecitare scrivendo lettere per giocare i playoff. Playoff e play out si potrebbero disputare? Abbiamo votato alla luce del sole, né torneremo a discutere. Io non voglio sfidare nessuno, non c’è una lotta di potere, almeno per me conta solo la Serie C, i valori del calcio e al primo posto c’è la salute. La mia intenzione è di proteggere gli interessi di tutti i club, valgono gli interessi generali e non quelli di qualcuno”, ha poi proseguito Ghirelli. E non è tardata ad arrivare la risposta dei medici dei club di Serie C: “La ripresa della Serie C, con questo protocollo, è un’ipotesi irricevibile. I medici della Serie C annunciano possibili iniziative clamorose”. È questo il senso di una lettera che la Lamica, l’associazione dei medici del calcio guidata da Enrico Castellacci, ha inviato al consiglio federale della Figc e per conoscenza alla Lega Pro, come apprende l’ANSA. Tutti i medici considerano inapplicabile il protocollo stabilito per la ripresa del calcio. E così la posizione forte di Gravina inizia a vacillare.