Tutto era cominciato nel 2016, quando Colin Kaepernick, afroamericano, quarterback dei San Francisco con contratto da 126 milioni in sette anni, nel pieno delle proteste contro la brutalità della polizia nei confronti della popolazione di colore americana, si era inginocchiato per proesta durante l'inno americano, tradizionalmente suonato prima di ogni partita. Quest'anno Kaepernick non gioca più, ma il suo esempio vive ancora e diventa sempre più forte. E si sta moltiplicando.
Going to the White House is considered a great honor for a championship team.Stephen Curry is hesitating,therefore invitation is withdrawn!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 23 settembre 2017
Dopo che il presidente americano Donald Trump ha ritirato l'invito alla casa bianca per la stella del basket Stephen Curry, la protesta si è espansa a macchia d'olio: gli atleti delle maggiori leghe sportive americae hanno tutti cominciato ad inginocchiarsi durante l'inno. NBA, NFL, MLB... poco ci manca a completare tutto l'alfabeto!
...our Great American Flag (or Country) and should stand for the National Anthem. If not, YOU'RE FIRED. Find something else to do!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 23 settembre 2017
LeBrone James, star dei Los Angeles Lakers, accusa Trump di essere "un pagliaccio" che "divide il paese".
Trump non ha esitato a rispondere, invitando a rispettare l'inno e la nazione e suggerendo che chi continuerà a seguire questa condotta dovrebbe essere licenziato dalle rispettive leghe.
If NFL fans refuse to go to games until players stop disrespecting our Flag & Country, you will see change take place fast. Fire or suspend!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 24 settembre 2017
Non solo: il presidente suggerisce anche ai tifosi di boicottare le partite finché la situazione non cambierà. Con un altro tweet, mantendo il gergo televisivo che lo contraddistingue, sostiene inoltre che i bassi ascolti registrati dalle partite siano dati non solo da un gioco noioso, ma anche dal fatto che la popolazione ha colto il suo messaggio e rinnova l'invito alle leghe di fare altrettanto.
...NFL attendance and ratings are WAY DOWN. Boring games yes, but many stay away because they love our country. League should back U.S.
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 24 settembre 2017
Ma la protesta non si ferma. Anzi, valica i confini prima nazionali, dove i Jaguars di Jacksonville e i Ravens di Baltimora si inginocchiano allo stadio di Wembley a Londra (dove giocavano una partita fuori casa). e dello sport poi: anche Stevie Wonder segue l'esempio degli sportivi, portando la protesta anceh nel mondo della musica.