La corsa italiana ai Giochi invernali del 2026 è partita. "Non c'è più spazio per i 'no', perché la barca ha già ha lasciato il porto", ha dichiarato oggi in un'intervista esclusiva alla Associated Press Giovanni Malagò, il presidente del Coni, allontanando ogni dubbio su possibili marce indietro dopo le scottature prese per Roma 2020 e 2024. Un passo devcisivo è arrivato ieri anche dal Governo che ha firmato la lettera a sostegna della candidatura olimpica. "Questo governo sa che uno dei più forti, se non il più forte, dei fattori della nostra offerta è la forza del nostro comitato olimpico", ha sottolineato Malagò.
Il dossier della candidatura di Milano-Cortina, 127 pagine che illustrano come l'Italia punta a vincere la sfida con Stoccolma, è così approdato ufficialmente al Cio. Il progetto non punta su una sola sede e vanta alti livelli di sostenibilità economica e ambientale. La cerimonia di apertura si terrà allo stadio di San Siro che con i suoi 80.000 posti la potrebbe ospitare l’inaugurazione olimpica più partecipata nella storia dei Giochi invernali, insieme a quella che si terrà a Pechino nel 2022. Per la cerimonia di chiusura la scelta è caduta sull'Arena di Verona, il “più grande e meglio conservato anfiteatro romano dell’Italia settentrionale”, come sottolineato nel documento. Tra i punti di forza di Verona c’è anche l’accessibilità sia da Cortina sia da Milano. Saranno invece 14 i siti olimpici, divisi in quattro cluster: Milano, Valtellina, Cortina e Val di Fiemme.