Una cerimonia di chiusura informale, molto meno rigida rispetto a quella inaugurale dello scorso 27 luglio, ha chiuso i Giochi olimpici di Londra 2012. La città britannica, dopo sedici giorni di gare, ha ufficialmente passato il testimone a Rio de Janeiro, la città brasiliana che nel 2016 ospiterà la 31esima edizione delle Olimpiadi. Sotto lo sguardo attento del principe Harry e del presidente del Cio Jacques Rogge, l'atto finale dei Giochi londinesi ha coinvolto gli 80mila dello stadio olimpico a suon di musica. Assente la Regina, che ha comunque mandato un messaggio agli atleti.
Meno nutrita, ovviamente, la sfilata rispetto alla cerimonia di inaugurazione: molti sono già tornati a casa e a godersi l'ultimo giorno dei 30esimi Giochi dell'era moderna sono solo una parte degli atleti. Entrano all'Olympic Stadium in ordine sparso, preceduti dalla sfilata delle bandiere guidata come sempre da quella della Grecia, la culla delle Olimpiadi. Ai Paesi è stata data facoltà di cambiare il portabandiera rispetto alla cerimonia inaugurale: il 27 luglio l'alfiere azzurro era stato Valentina Vezzali, stavolta tocca a Daniele Molmenti, oro nella canoa slalom K1.
Tra i momenti da ricordare, in questa ultima serata di Londra 2012, c'è senza dubbio la premiazione della maratona maschile, la gara olimpica per eccellenza. Jacques Rogge ha premiato il kenyano Wilson Kipsang Kiprotich con il bronzo, il kenyano Abel Kirui con l'argento e l'ugandese Stephen Kiprotich con l'oro. E' lui l'ultimo atleta premiato ai Giochi 2012, ed è quello ugandese l'ultimo inno a essere eseguito all'Olympic Stadium. Commovente anche l'ovazione tributata ai 70mila volontari che hanno reso possibili le Olimpiadi londinesi.
L'ultima ora è dedicata alla musica britannica: si apre con Bohemian Rhapsody dei Queen e Imagine di John Lennon. Si va avanti con uno scatenato George Michael, sullo schermo scorrono alcune immagini e spezzoni di brani di David Bowie. Il pubblico è in delirio, rispetto alla cerimonia inauguale l'atmosfera è decisamente più festaiola e meno formale. Nell'arco di una mezz'ora scarsa scarica di adrenalina con Annie Lennox, Take That, Muse, Fatboy Slim, Bryan May e Roger Taylor dei Queen, My Generation degli Who. Con i pezzi dei Beatles, naturalmente, pronti a fare irruzione in qualsiasi momento. In mezzo tutti incantati ad ammirare la bellezza di Naomi Campbell e Kate Moss. Poi è davvero finita. Londra 2012 è già storia, il futuro è Rio 2016.