Vincenzo Nibali è incredulo: una settimana fa sembreva quasi ad un passo dal ritiro, ad oltre 4 minuti dall'olandese Kruijswijk, ora è la nuova maglia rosa e domani festeggerà a Torino il suo secondo trionfo al Giro d'Italia. "Senza gioco di squadra non sarei riuscito in questa impresa. Stamattina quando sono partito non avevo né paura di perdere né di vincere: dopo ieri ho capito che stavo bene, addirittura meglio di tutti in alta quota", ha detto Vincenzo alla Rai.
Poi la descrizione dell'attacco decisivo a Chaves: "Mi sono reso conto che stavo bene e ho detto a Michele (Scarponi, ndr) di accelerare. Ho scelto di partire intorno ai 1900 metri di altitudine, ho trovato Kangert che mi è stato molto di aiuto e poi sono andato a tutta fino alla fine. È stata una giornata davvero piena di emozioni". Lo squalo loda oltre modo i compagni, su tutti Scarponi e appunto Kangert: "Sono stati tutti grandiosi, a Scarponi bisogna fare una statua". Proprio Scarponi ha detto: "È stato veramente difficile, quasi impossibile crederci ora. È stata brava tutta la squadra. Dove ha vinto il Giro Vincenzo? Noi ci abbiamo sempre creduto: ha trascorso qualche giorno non facile ma non ha mai mollato. Ha vinto perché è un campione ed ha reagito da campione".
Parole importanti anche per Esteban Chaves che, nonostante abbia perso la maglia rosa, è comunque soddisfatto, anche perchè 3 anni fa fu vittima di un incidente al Trofeo Laigueglia che poteva costargli la carriera: "Provo comunque soddisfazione, se mi avessero detto nel 2013 che dopo tre anni fa che sarei arrivato sul podio del Giro non ci avrei creduto. Questa è la vita, questa è la vita vera".