Ne esce così una tappa divisa in due parti, coi fuggitivi a giocarsi la vittoria e il gruppo a controllare e scatenarsi nel finale: davanti il primo a scattare è Boy van Poppel, che viene ripreso appena inizia la salita. Sull'ascesa finale, gli scatti sono ripetuti, ma quello decisivo porta la firma di Cattaneo e Schachmann, che prendono il largo: il duo si gioca la tappa, ma nel fare melina viene ripreso da Plaza: la vittoria, però, va a uno Schachmann più veloce degli avversari nello sprint, che conquista il primo successo in un Giro che l'aveva visto vestire inizialmente la maglia bianca. Dietro il terzetto arrivano alla spicciolata gli altri fuggitivi, mentre nel gruppo maglia rosa succede di tutto: Aru si stacca subito, e i primi a muoversi sono Poels, Lopez e Carapaz. L'ecuadoriano viene poi ripreso quando scatta Dumoulin, che si porta dietro inizialmente Simon Yates e Domenico Pozzovivo: al trio si aggiunge Froome, che ferma Poels per ricevere aiuto. Anche perchè ai -2, in seguito a un cambio di ritmo, crolla Yates: la maglia rosa annaspa e arriva a 28'' dal terzetto composto da Pozzovivo, Froome e Dumoulin, che chiude a 11'03'' dal vincitore di tappa e perde nel finale Poels, che sbaglia direzione a un tornante. La nuova classifica generale vede Simon Yates mantenere 28'' su Dumoulin, con Pozzovivo a 2'43'' e Froome a 3'22'': domani la corsa vivrà una frazione mostruosa, che nei 184km da Venaria Reale a Bardonecchia/Col du Jafferau metterà di fronte ai corridori quattro GPM. Si inizia dal Colle del Lys (13.8km con punte al 12%), per poi proseguire col durissimo Colle delle Finestre e i suoi 18km con pendenza media al 9.2% e punte al 14%: metà salita sarà sullo sterrato, e chi si staccherà qui andrà alla deriva sul Sestriere e sulla salita finale, i 7km dello Jafferau (9% di pendenza media, punte al 14%). Domani potremmo trovarci a commentare una classifica totalmente ridisegnata.