Anche nel ciclismo c'è la VAR: la notizia era nota ad appassionati e addetti ai lavori dall'inizio del 2018, ma ora la tecnologia applicata alle due ruote è entrata prepotentemente in azione. L'occasione, dopo qualche lieve intervento su dei contatti in volata (non sanzionati), è nata nella 16a tappa e nella cronometro da Trento a Rovereto, 34km importantissimi nell'economia della corsa rosa: nei minuti seguenti alla conclusione della tappa era circolata la notizia delle possibili sanzioni per alcuni corridori, e dopo un'ora di analisi delle immagini i provvedimenti sono arrivati. Uno dei corridori colpiti è stato Fabio Aru, spegnendo così in parte lo stupore generale per la sua grande cronometro: il sardo è stato penalizzato di 20'' per ''scia prolungata'' alle spalle dell'ammiraglia dell'UAE Emirates, che l'ha dunque aiutato a migliorare il proprio tempo. Dai 37'' e da un tempo vicinissimo a quelli di Dumoulin (22'' peggio di Dennis) e Froome (35''), dunque, il cavaliere dei quattro mori scivola a 57'', e non è il solo sanzionato.
La giuria del Giro d'Italia ha rifilato 2' di penalizzazione a Valerio Conti e Diego Ulissi, compagni di squadra di Fabio Aru che sono stati trainati per un tempo ancora maggiore, e ha sanzionato anche altri tre atleti. 30'' di penalità per Mads Pedersen (Trek-Segafredo), Remi Cavagna (Quickstep) e Ben Hermans (Israel Cycling Academy): un intervento pesante, per evitare che in futuro possano ripetersi altri episodi di questo tipo, e che sicuramente alzerà la tensione in vista della tappa di domani. La corsa rosa ripartirà dalla ''FranciaCorta stage'', che partirà da Riva del Garda e arriverà a Iseo dopo 155km vallonati, ma che dovrebbero comunque portare allo sprint nonostante i due GPM: la corsa vede ancora in maglia rosa Simon Yates, e difficilmente la classifica subirà scossoni domani.