La prima tappa italiana del Giro d'Italia 2018 parla il belga di Tim Wellens: il passista 27enne e capitano della Lotto Fix-All (nome temporaneo della Lotto-Soudal, che dopo il Giro tornerà a quello consueto) è stato il migliore sul duro strappo di Caltagirone, 1km con pendenze che sfioravano il 13% e hanno reso la vita difficile ai corridori dopo una tappa lunga e dal ritmo decisamente irregolare, visti i continui saliscendi e i 3mila metri di dislivello complessivi presenti all'interno dei 198km odierni. La corsa partiva da Catania e affrontava, oltre al durissimo strappo finale, due GPM dislocati nel bel mezzo del tracciato: prima il Pietre Calde (pendenza massima dell'8%), poi lo strappo di Vizzini (10% di pendenza media). Una tappa che poteva essere adatta sia ai fuggitivi in caso di gruppo reticente all'inseguimento, che per i finisseur in grado di sfruttare al massimo il ''dente'' finale e un ultimo km durissimo: la corsa, condizionata anche dal caldo e da un fondo sconnesso che ha procurato svariate forature, è stata scandita inizialmente da una fuga composta da cinque uomini. Ne faceva parte Enrico Barbin, che ha consolidato la sua maglia azzurra vincendo entrambi i GPM, ed era affiancato in questo attacco da Quentin Jauregui (Ag2r), Marco Frapporti (Androni Giocattoli-Sidermec), Maxim Belkov (Katusha) e Jacopo Mosca (Wilier Triestina-Selle Italia): i cinque erano arrivati a un vantaggio massimo di 3'30'', salvo poi tremare già a 100km dall'arrivo dopo l'accelerazione messa in atto dalla UAE Team Emirates.
La squadra di Diego Ulissi e Fabio Aru era arrivata a 30'' dai fuggitivi, ma si è poi rialzata, facendo tornare il vantaggio sopra i due minuti. Davanti intanto, dopo i due GPM, rimanevano davanti i soli Frapporti, Mosca e Belkov, con Barbin che si rialzava per preservare energie in vista del nuovo attacco sui tre GPM di domani (tenterà di fare più punti possibili, ma non terrà a lungo la maglia azzurra: chi vincerà sull'Etna riceverà 35pti) e il gruppo che tornava sotto: una nuova accelerazione, ispirata stavolta dalla Mitchelton-Scott, faceva tornare il gruppo compatto ai -13km. E qui partiva l'interessante azione di Valerio Conti: l'italiano della UAE Team Emirates (che aveva lavorato per lui, il più vicino alla maglia rosa), autore di una grande sparata, è arrivato a 25'' di vantaggio e ha accarezzato per qualche km il sogno della vittoria. Un sogno spento dalla nuova accelerata della Mitchelton-Scott, che ha preso gli ultimi km ad altissima velocità per mettere nella miglior posizione possibile Simon Yates ed Esteban Chaves e ripreso l'azzurro ai -3: il gruppo era stato dimezzato da una caduta innescata da Zeits, e davanti restavano circa 40 corridori a giocarsi la vittoria finale (con Stybar dietro e una nuova caduta causata da un contatto col pubblico), col buco creato inizialmente da Yates, Wellens, Chaves e Formolo e richiuso nel tratto finale del durissimo strappo al 13% di Caltagirone. Tanti corridori si sono piantati, e tra questi anche Pozzovivo che aveva tentato lo scatto a 250m dall'arrivo: il più bravo a interpretare la salita finale, prendendola con un ritmo regolare e accelerando a 100m dal traguardo, è stato Tim Wellens, che ha vinto la tappa conquistando il 5° successo stagionale e il 21° in carriera. Caltagirone parla belga, e il corridore della Lotto-Fix All ha preceduto al traguardo Michael Woods (EF-Education First), Enrico Battaglin (Lotto NL-Jumbo), Simon Yates (Mitchelton-Scott) e Davide Formolo (Bora-Hansgrohe): gli altri big sono arrivati a 4'' e in un gruppetto guidato da Kreuziger e Konrad, con Pozzovivo 9° e Chaves 10°. Staccati invece Aru, che arriva a 10'', e un Froome ancora non al top, che come di consueto soffre gli strappi secchi e chiude a 21''. Con questi risultati, Rohan Dennis ha mantenuto la maglia rosa con 1'' su Dumoulin e 17'' su su Simon Yates: quarto nella generale Tim Wellens a 19'', con Pozzovivo che resta a 28'' e sale al sesto posto in classifica, mentre Froome perde ulteriori secondi. Domani la corsa ripartirà con la 5a tappa: si parte da Agrigento e si arriva sullo strappo di Santa Ninfa-Valle del Belice dopo 153km scanditi da continui saliscendi nella seconda parte della frazione (e da tre GPM di quarta categoria).