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E' Benat Intxausti a trionfare nella sedicesima tappa del Giro d'Italia 2013, da Valloire ad Ivrea. Lo spagnolo della Movistar taglia per primo il traguardo piemontese davanti a Tanel Kangert dell'Astana e a Przemyslaw Niemiec della Lampre-Merida. Arriva a 14 secondi il gruppo dei migliori con Vincenzo Nibali, ma perde contatto Mauro Santambrogio che giunge alla fine con 2'23 dai battistrada e scivola dalla quarta alla sesta posizione nella generale.
Dopo aver scalato per la seconda volta in questo Giro il Moncenisio, il gruppo si ritrova con circa 5 minuti di distacco da un gruppo di 22 corridori: nessun pericolo per Vincenzo Nibali, visto che il corridore in fuga meglio piazzato in classifica è Damiano Caruso della Cannondale con un distacco di 10 minuti. I fuggitivi, dopo alcune scaramucce con protagonisti Sella, Kelderman e Pate, i fuggitivi vengono comunque ripresi sul Gran Premio di terza categoria di Andrate: a soffrire in gruppo è Mauro Santambrogio, quarto della generale, che perde contatto dalla testa. Il 28enne della Vini Fantini arriverà a 2'23".
Ed è proprio sulla discesa verso Borgofranco che Nibali decide di andare a chiudere personalmente sui tentativi di Betancur e Samuel Sanchez. L'azione della maglia rosa serve a ricompattare il gruppo dei migliori (Santambrogio a parte) in vista degli ultimi 8 chilometri pianeggianti: ci provano Pellizotti e un indomabile Michele Scarponi, ma alla fine sono i più freschi Niemiec, Intxausti e Kangert ad arrivare per primi al traguardo. In volata trionfa lo spagnolo, che dopo aver passato anche un giorno in maglia rosa completa il suo Giro sensazionale con la vittoria di tappa ad Ivrea.