Ad animare il Giro d'Italia non c'è soltanto la serrata lotta tra i campioni per conquistare la maglia rosa ma anche quella più in ombra, ma non per questo meno affascinate, degli atleti impegnati a lottare per la maglia rossa della classifica a punti e per quella azzurra di miglior scalatore. Da quest'anno importanti novità nell'assegnazione degli abbuoni e nell'attribuzione dei punti a fine gara, promettono di rivoluzionare la corsa Rosa.
La novità più importante, almeno ai fini della vittoria finale, riguarda la spinosissima questione degli abbuoni. Dopo l'edizione 2012 in cui vennero eliminati del tutto (Joaquim Rodriguez ancora adesso si mangia le mani), lo scorso anno erano tornati, garantendo rispettivamente 20", 12" e 8" di bonus ai primi tre classificati di ogni tappa. La scelta di quest'anno invece prevede una sorta di 'via di mezzo' con abbuoni fissati a 10", 6" e 4" per l'arrivo e 3", 2" e 1" per i traguardi volanti. Una soluzione che potrebbe essere adeguata vista la necessità di premiare chi si sforza più di altri per vincere la tappa ma che non può dare troppo vantaggio visti i risicati distacchi in classifica generale degli ultimi anni.
Rivoluzione più marcata invece per le 'maglie minori'. Da quest'anno le tappe non assegneranno più tutte un identico punteggio per il singolo corridore ma saranno divise in tre categorie. Le frazioni più facili daranno punti ai primi 20 classificati, le frazioni intermedie premieranno i primi 15, quelle più dure daranno punti soltanto ai primi 5. In questo modo i velocisti avranno molte più possibilità di conquistare la maglia rossa, mentre quella azzurra diventerà probabilmente appannaggio dei leader della corsa in lotta per la vittoria finale, esattamente come accade ora al Tour de France. Come sempre sarà il battesimo della strada a stabilire il valore di queste nuove regole.