Tutto ancora aperto. Ne è sicuro Vincenzo Nibali che, stanco, stremato, ha tagliato il traguardo in terza posizione nella 20esima tappa del Giro d'Italia alle spalle di Thibaut Pinot e Ilune Zakarin in un arrivo in volata ad Asiago. Lo ‘Squalo’ messinese resta in seconda posizione in classifica generale alle spalle della maglia rosa Nairo Quintana quando manca l'ultima tappa della 100esima edizione: la cronometro che porta da Monza a Milano.
Nonostante i 39 secondi di ritardo dal colombiano, ed un’ultima tappa che vede il belga Tom Dumoulin come il grande favorito della vigilia, il vincitore dell'ultima edizione della Corsa Rosa non si nasconde: "Non è stato per niente facile - assicura il messinese a fine gara -: il Grappa l'abbiamo fatto pancia a terra, fortissimo proprio per cercare di stancare Dumoulin, poi sul Foza ho forzato subito io l'andatura ma ho avuto paura perché non sapevo come stava Quintana. Da lui d'altra parte non trapela mai niente… Ma se lui e Pinot fossero stati più forti di me mi avrebbero lasciato lì".
E ancora: "Le energie sono quello che sono per tutti, dovrò essere concentrato - prosegue Nibali -. Certo, anche Dumoulin oggi ha lavorato tanto... In fondo l'unico che non ha dato collaborazione è stato Zakarin, non so perché. È stato un Giro duro, ci sono stati giorni in cui sono stato male io e altri in cui è stato male Dumoulin. La cronometro ha contato molto: è stata l'ago della bilancia".