La delusione per lo stop alla candidatura olimpica di Roma 2020 è stata ormai smaltita. Piero Gnudi, ministro per il Turismo e per lo Sport, spiega nuovamente il 'no' del Governo Monti: "Ci ha guidato nella decisione un senso di prudenza - afferma ai microfoni di Radio Anch'io, su RadioUno -. Per la situazione finanziaria in cui ci troviamo sarebbe stato imprudente mettere a rischio il paese con spese ingenti. Ci riproveremo nel 2024? L'alchimia di assegnazione dei Giochi è complicata, ma se sarà favorevole credo che se ne potrà riparlare".
Il ministro si è poi soffermato sull'importanza che lo sport pulito riveste nella società: "Noi crediamo che lo sport agonistico sia importante, i grandi campioni devono trasmettere ai giovani il desiderio di fare attività sportiva - aggiunge Gnudi -. Il doping? Non mi stancherò mai di fare il possibile per abolire questo tipo di pratiche, diffuse anche tra i dilettanti. Lo sport deve riacquistare i suoi valori veri, di pulizia e sacrificio". Rilanciare l'attività fisica tra i giovani è un obiettivo prioritario: "Abbiamo lanciato il progetto di alfabetizzazione motoria in molte province - racconta Gnudi -. E' importante che i bambini facciano sport sin dalle elementari. Molti bambini, soprattutto i figli delle famiglie meno agiate, sono già obesi".
Quanto ai finanziamenti allo sport italiano, calati a 408 milioni rispetto ai 470 di due anni fa e prevedibilmente ancor più contenuti in futuro, il ministro non fa promesse: "Non si possono fare previsioni, dipenderà dalla congiuntura economica - spiega -. Faremo di tutto perché lo sport soffra il meno possibile le ristrettezze finanziarie, ma certezze per il futuro non ne abbiamo. Chi comanda nello sport? Innanzitutto grande competenza ce l'hanno gli enti locali. Poi a livello agonistico c'è il Coni, a cui va grande merito se l'Italia conserva un alto livello di pratica sportiva e campioni nel professionismo".