Straordinario doppio successo di Francesco Laporta, in una stagione estremamente favorevole ai colori azzurri, vincitore con 278 (68 69 70 71, -6) colpi del Grand Final del Challenge Tour e della Road To Mallorca, ossia l’ordine di merito che ha sancito il miglior giocatore del circuito 2019. Inoltre ha anche conquistato la ‘carta’ per giocare nel 2020 sull’European Tour.
Una prestazione ben sopra le righe del 29enne pugliese di Castellana Grotte (BA), il quale sul percorso del Club de Golf Alcanada (par 71), a Port d'Alcúdia nell’isola spagnola di Mallorca, ha concluso la sua corsa, tutta di testa sin dal primo turno, distaccando nel giro conclusivo il tedesco Sebastian Heisele (280, -4) con il quale era in vetta dopo 54 buche, affiancato al secondo posto dal francese Robin Sciot-Siegrist. Il pugliese è rimasto al vertice solitario dalla quarta buca, per un errore di Heisele, e poi, ha controllato agevolmente la gara concludendo con un 71 (par, due birdie, due bogey). Per il titolo ha ricevuto un assegno di 72.000 euro su un montepremi di 420.000 euro.
In quarta posizione con 281 (-3) gli inglesi Matthew Jordan e Jack Senior, in sesta con 283 (-1) il tedesco Marcel Schneider, il gallese Oliver Farr e il sudafricano Bryce Easton e in 41ª Lorenzo Scalise con 295 (77 72 74 72, +11).
Dominio nella Road To Mallorca - Francesco Laporta ha dominato nella Road To Mallorca, grazie a due successi nelle ultime tre gare (il precedente nell’Hainan Open), che ha concluso al vertice con 210.122 punti. Ha battuto largamente lo scozzese Calum Hill (p. 146.834), che ha ricevuto anch’egli la ‘carta’ per il circuito maggiore insieme agli altri tredici classificati alle sue spalle tra i quali lo stesso Heisele, i francesi Antoine Rozner e Robin Roussell e lo spagnolo Sebastian Garcia Rodriguez, cugino di Sergio Garcia, che si è qualificato con la quindicesima piazza
Laporta è il quinto italiano a conquistare il successo nella money list del Challenge Tour dopo Giuseppe Calì (1990), Michele Reale (1997), Edoardo Molinari (2009) e Andrea Pavan (2013). Da rilevare che in dodici mesi gli azzurri hanno prevalso nell’ordine di merito di tutti e tre i circuiti continentali: nel 2018 con Francesco Molinari sull’European Tour e quest’anno con Edoardo Raffaele Lipparelli, numero uno dell’Alps Tour, e ora con Laporta sul Challenge.
Record di successi italiani in campo internazionale: 39 - Francesco Laporta ha portato a 39 i successi in campo internazionale dei giocatori italiani, con cui è stato superato di ben cinque titoli il record storico dello scorso anno con 34. Venti vittorie le hanno ottenute i professionisti, tra le quali una sul PGA Tour con Francesco Molinari, tre sull’European Tour, due con Guido Migliozzi e una con Andrea Pavan, e due sul Challenge Tour con Laporta. Le altre 19 le hanno siglate i dilettanti (15 individuali e quattro a squadre) a testimonianza di un movimento azzurro sempre più in crescita, con giocatori capaci di imporsi in ogni categoria e in ogni fascia d’età negli eventi più importanti del mondo.
EUROTOUR: IN TURCHIA HATTON PREVALE NEL PLAYOFF A SEI, 10° MIGLIOZZI - L’inglese Tyrrell Hatton ha vinto con 268 (68 68 65 67, -20) colpi il Turkish Airlines Open, sesto degli otto eventi delle Rolex Series dell’European Tour, disputato sul tracciato del Montgomerie Maxx Royal (par 72), ad Antalya in Turchia. Ha battuto con un par alla quarta buca di playoff cinque concorrenti con i quali aveva concluso alla pari con lo stesso 268 il torneo: lo statunitense Kurt Kitayama, i francesi Victor Perez e Benjamin Hebert, il sudafricano Erik Van Rooyen e l’austriaco Matthias Schwab, leader dopo tre turni e ultimo a cedere contro il vincitore. Hatton, 28enne di High Wycombe, ha ottenuto il quarto titolo sul tour, il secondo nelle Rolex Series dopo l’Open d’Italia nel 2017. Per lui un assegno di 1.809.627 euro su un montepremi di 6.350.000 euro (sette milioni di dollari).
Bella prestazione di Guido Migliozzi, che ha rimontato da 25° al 10° posto con 272 (72 67 68 65, -16), seguito in classifica da Nino Bertasio (70 69 70 68) e da Andrea Pavan (68 69 69 71), 28.i con 277 (-11), da Renato Paratore, 36° con 279 (73 68 69 69, -9), da Edoardo Molinari, 38° con 280 (68 68 74 70, -8), e da Francesco Molinari, 44° con 281 (71 79 66 74, -7).
Il sestetto che si è giocato il titolo ha lasciato a due colpi, settimi con 270 (-18), lo scozzese Robert MacIntyre e l’indiano Shubhankar Sharma, autore con 64 (-8) del miglior score di giornata insieme a Kitayama. Nono con 271 (-17) il transalpino Romain Langasque e stesso punteggio di Migliozzi anche per l’americano Patrick Reed. Si è fermato al 21° posto con 275 (-13) l’inglese Justin Rose, che provava a imporsi nella gara per il terzo anno consecutivo, e al 49° con 283 (-5) l’austriaco Bernd Wiesberger, leader della Race To Dubai (money list) e tre successi in stagione compresi due nelle Rolex Series (Scottish Open e 76° Open d’Italia).
Guido Migliozzi è risalito con un 65 (-7) frutto di nove birdie e di due bogey e Nino Bertasio ha recuperato undici posizioni con un 68 (-4, un eagle, quattro birdie, un doppio bogey). Per Andrea Pavan 71 (-1) colpi con quattro birdie e tre bogey, per Renato Paratore 69 (-3) con cinque birdie e un doppio bogey, per Edoardo Molinari 70 (-2) con cinque birdie e tre bogey e per Francesco Molinari 74 (+2) con due birdie, due bogey e un doppio bogey.