La 41.a edizione della Ryder Cup torna negli Stati Uniti. All’Hazeltine National Golf Club di Chaska, in Minnesota, la squadra di Davis Love III batte 17-11 l’Europa di Darren Clarke e si aggiudica il prestigioso trofeo che gli mancava dal 2008. Schiacciante la superiorità della selezione americana anche nell’ultima giornata, dove uno scatenato Patrick Reed mette in ginocchio Rory McIlroy, mentre il punto decisivo lo firma Ryan Moore.
Dopo tre edizioni di dominio del Vecchio Continente, la Ryder Cup si tinge di nuovo a stelle e strisce. La prestazione degli statunitensi è stata strepitosa sin dal primo giorno, chiuso avanti 3-0. Niente prodigiosa rimonta per l’Europa, che paga alcune scelte di capitan Clarke e arriva all’ultimo giorno sotto 9,5-6,5. A soli 5 punti dal titolo, gli americani non si sciolgono: anzi, confermano la loro netta superiorità trascinati da un super Reed, già ribattezzato “Capitan America” dal compagno Jordan Spieth. La sua vittoria contro Rory McIlroy, il giocatore europeo più rappresentativo, è un iniezione di fiducia per la squadra di Davis Love III, che trova il punto decisivo con Moore. Ai defender non bastano le ottime prove dell’argento olimpico Henrik Stenson e dallo scatenato rookie Thomas Pieters: la Ryder Cup torna in America.