Chi pensava che Devis Boschiero (46-5-1) 36 anni suonati, fosse troppo vecchio per tornare in possesso della cintura Unione Europea superpiuma, aveva sbagliato i conti. Lo ha dimostrato al Principe di Milano, esaurito in ogni ordine di posto, nella serata organizzata alla grande dalla OPI Since ’82, guidata da Salvatore Cherchi, con i figli Cristian e Alex, il più giovane dei Cherchi che ha avuto il merito alla fine del 2014, di aver fatto tornare la boxe a Milano, dopo un pesante silenzio durato anni. Grazie al suo coraggio e alla tenacia, creando e credendo un programma a lunga scadenza, ha fatto riaccendere la passione per il pugilato ad un pubblico di appassionati, sempre più numerosi agli appuntamenti del teatro Principe.
La scommessa sul non più verde Boschiero, dal 2004 in attività con traguardi notevoli come l’europeo e una sfida mondiale nel 2011, che solo una giuria di parte, fece mantenere al giapponese Ao, il mondiale WBC superpiuma, aveva il sapore del coraggio e di una incrollabile fede di andare oltre i pronostico. La posta in gioco era alta e per nulla scontata. Si chiedeva a Devis Boschiero (46-5-1) di riportare in Italia la cintura Unione Europea superpiuma, già detenuta dieci anni addietro. Trofeo in possesso di Faroukh Kourbanov (15), 26 anni, nato a Bishkek in Kyrgystan, trasferitosi in Francia dove ha svolto tutta l’attività dilettantistica e ottenuto il passaporto, trovando poi in Belgio la giusta collocazione, nella colonia di Mirko Giuliano belga con genitori italiani, già procuratore di Ermano Fegatilli, che Boschiero superò due volte, la prima nel 2006, la seconda nel 2012, scalzandolo della corona europea. L’interessante offerta della Opi, ha convinto il clan del campione ad accettare il rischio della trasferta, facendo leva sul fatto che i 26 anni di Kourbanov potessero risultare determinanti a gioco lungo sulle 36 primavere dell’italiano.
Calcolo errato. I fatti hanno smentito la supposizione, per merito di un Boschiero preparato alla perfezione. L’unione delle due situazione – offerta e condizione dello sfidante – hanno compiuto il miracolo. Col supporto di uno staff che ha lavorato con lucidità e passione, unito alla pazienza e capacità del maestro Gino Freo, unico a saper far ragionare un talento non più verde e poco malleabile, come il chioggiotto di nascita e padovano di adozione, che si è esaltato davanti ad un pubblico entusiasta e molto coinvolto. Boschiero ha disputato una prova superlativa. Il campione uscente non era una tigre di carta: più alto, allungo superiore e grande mobilità di gambe e braccia, si è presentato mettendo in risalto queste caratteristiche, trovando per contro un rivale capace di mettere in atto le contromisure. Ovvero, chiudere la distanza, annullando gli effetti dei colpi lunghi. Altrimenti determinanti a favore dell’ospite. Tattica giusta che comportava un dispendio di energie pesanti. Kourbanov e il suo entourage ritenevano che alla lunga la giovinezza del campione potesse avere la meglio.
Ipotesi smentita da Boschiero, che ha disputato il miglior match degli ultimi anni. La perfetta preparazione gli ha consentito di mantenere il ritmo e la lucidità tattica per tutti i 12 round previsti. Koubanov, ci ha provato ad uscire dall’assedio, ma era tale la foga di Boschiero che raramente le lunghe leve del belga avessero successo. Il padovano ha pressato e colpito con una continuità incredibile per un pugile di 36 anni, da quasi quindici sul ring. Vittoria inequivocabile, che due giudici su tre hanno reso meno ampia: 116-113 e 115-112, vanno stretti all’italiano. Giusto il 116-112. Verdetto condiviso anche dal sottoscritto. per l’italiano. Comprensibile la felicità del nuovo campione. “Vittoria non facile ma importante. Kourbanov mi ha impegnato per tutti i 12 round, ma io stavo bene e ero in grado di chiuderlo senza permettergli di sfruttare le braccia più lunghe. A 36 anni non è facile, perché la fatica degli allenamenti è più pesante. Stavolta la preparazione è stata perfetta. Ringrazio lo staff e il maestro Freo in testa, ma soprattutto i Cherchi che mi hanno dato fiducia. Un traguardo importante, punto di partenza all’europeo maggiore”.
Non meno spettacolare il resto della locandina. Il welter ucraino Maxim Prodan (14-0-1) beniamino del pubblico milanese, ha messo un altro importante tassello nella costruzione di un record finora immacolato. Sulla carta, il magiaro Gyorgy Mizsei jr. (25-23-1), professionista a 19 anni, stakanovista del ring. A 24 anni ha già disputato 49 incontri e combattuto due volte per l’Unione Europea e per l’europeo maggiore, contro Marsili, veniva considerato l’avversario più difficile finora affrontato. Per due round, la boxe di rimessa del magiaro: rapido e preciso, oltre che mobile, l’ha fatta da padrone. Al terzo la svolta decisiva. Nello scambio corto, l’ucraino è stato devastante. Colpito al fegato e subito dopo al viso, Mizsei Jr. si è genuflesso, riuscendo a ad alzarsi prima dei 10”, ma la sua sorte era segnata. Altri kd e la resa nel terzo tempo. Prodan conferma di possedere la dinamite nei guantoni, in particolare nel destro. Anche se la sua boxe è ancora elementare, deve migliorare la dinamicità dei movimenti sia del tronco che delle gambe, l’arma della potenza diventa quel qualcosa in più che fa la differenza. Compito che l’apprezzato maestro Franco Cherchi sta svolgendo con grande pazienza.
Il superwelter Orlando Fiordigiglio (28-2), per la prima volta a Milano, ha ricevuto tanti applausi dal pubblico. La sua fatica è durata solo tre round. Il campano, residente da anni ad Arezzo, preparato da Meo Gordini, non ha avuto problemi a sbarazzarsi Ferenc Hofner (26-16) ungherese di 42 anni, pugile con la valigia, in attività dal 2010, che in meno di 9 minuti ha collezionato tre conteggi, prima di essere fermato dall’arbitro. Fiordigiglio che i Cherchi intendono portare per la terza volta all’europeo, deve ritrovare la fiducia nei propri mezzi che sono notevoli. Per Orlando il problema è più di testa che di muscoli. Una volta toltesi le tossine psicologiche del dopo Vitu e Attou, sarà in grado di raggiungere e tagliare il traguardo europeo. L’altro welter Nik Esposito (7), fermo dallo scorso novembre, per l’infortunio alla mano destra, guidato da Calogero Serio e da papà Enzo, ha confermato la crescita, non lasciandosi innervosire dal mancino Sasa Janji (7-20) tutto furbizia e boxe al limite. Dopo averlo studiato due round, al terzo lo ha inquadrato e costretto alla resa. Dimostrando di essere quasi pronto per la sfida tricolore.
Per Riccardo Merafina (3) il supermedio milanese alla terza fatica da pro, incoraggiato da uno stuolo di fans sempre più numerosi, la sfida col serbo Stefan Paunovic (1-4), rappresentava l’indiretto confronto con l’altro pari speso emergente, il giovane Ivan Zucco di Verbania, che contro il serbo, pur vincendo pagò lo scotto di un conteggio non previsto. Sia pure ripagato con la stessa moneta. L’ospite ha cercato di rendere la vita difficile a un Merafina in costante miglioramento tecnico-tattico. Il lavoro del maestro Francesco Trimboli della Glorious Gym di Milano, sta dando i frutti sperati. Organicamente molto forte, anche se non più giovanissimo, Merafina ha mostrato lucidità, sfruttando al meglio le qualità di demolitore. Premiato dalla netta vittoria e la ciliegina del kd, che Paunovic ha subito nel quinto round. Di questo passo potrebbe salire in fretta nella categoria. In apertura il supermedio svizzero Marzio Franscella (3), ha costretto Nikola Bogdanovic (1-1) al quarto round all’abbandono, per difficoltà respiratorie. Al momento dello stop il serbo era in vantaggio avendo vinto i primi due round. Franscella nel complesso ha denunciato limiti tecnici e tattici. La proposta dei Cherchi è stata di assoluto gradimento. Il pubblico per l’ennesima volta è uscito dal teatro soddisfatto al 100%. Pubblico competente in continua crescita. Il prossimo appuntamento è fissato per il 28 giugno, allestito dalla Opi Gym in collaborazione con l’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica. Programma imperniato sul mondiale mosca della Pace WBC, da parte di Valeria Imbrogno (8) che torna sul ring dopo la dolorosa vicenda del suo compagno DJ Fabo, raccontata nel libro “Prometto di perderti” . Manifestazione tutta al femminile, dove combatterà anche la quotata professionista Vissia Trovato, già mondiale ed europea mosca e le migliori dilettanti della Lombardia.
Articolo scritto da Giuliano Orlando