Grandelli fallisce l’europeo piuma contro Lorente.

Pubblicato il 16 dicembre 2024 alle 12:12
Categoria: Boxe
Autore: Wilma Gagliardi

 

Grandelli fallisce l’europeo piuma contro Lorente.

A Carbonia crescono i giovani. A Roma Sarchioto mette KO l’inglese Lomotey




 di Giuliano Orlando

 

Al Palazzetto dello Sport di Carbonia un buon pubblico ha assistito e gradito, la locandina allestita dalla OPI Since 82 dei Cherchi in collaborazione con Bazooka Events di Luciano Abis e la New Spartans Club di Maurizio Matta, promossa dalla Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio, con il patrocinio del Comune di Carbonia. La serata era imperniata sulla sfida europea piuma, tra il campione ispano Cristobal Lorente (20-0-1) 28 anni, pro dal 2016 e lo sfidante Francesco Grandelli (18-4-2), torinese di 30 anni, pro dal 2015, ex europeo Silver, titolo conquistato il 16 dicembre 2023 a Torino, battendo KO al secondo round il belga Stefan Voda (14-1), fino a quella sfida imbattuto. Nonostante l’impegno profuso, l’italiano ha dovuto accettare la sconfitta ai punti, dopo dodici round serrati e spettacolari, lungo i quali, il tasso tecnico e tattico del campione ha fatto la differenza. I cartellini dei giudici: 116-111, 116-111, 115-113 per lo spagnolo, fotografano quanto è accaduto sul ring. Lorente, più alto ha anticipato gli attacchi dello sfidante, usando la più classica delle azioni: sinistro e destro rapidi e precisi, buon movimento di gambe e del busto. Grandelli ha provato a cambiare tattica portando colpi larghi, ma sono nella pancia del match, col campione già avanti, ha ottenuto qualche risultato. Quando ha tentato il tutto per tutto, Lorente lo ha avvisato sparando il destro con maggior convinzione, mettendo Crivelli in forte difficoltà. Troppo bravo il campione, l’onore delle armi a piemontese. Alex Cherchi ci ha provato, offrendo l’opportunità al suo è pugile, pur sapendo che la sfida era quasi impossibile. Soddisfatto il campione, che porta a casa la seconda buona borsa ricevuta dalla OPI 82. La prima a Tirana in Albania, lo scorso luglio, scalzando Mauro Forte (20-1-2) al termine di una battaglia molto equilibrata e sfortunata per il mancino romano. Che ha combattuto fin dall’inizio condizionato da una ferita al sopracciglio. Sconfitta discutibile, l’EBU dovrebbe concedere a Forte la rivincita. Dopo il confronto, il campione d’Europa si è detto pronto a combattere contro il mancino scozzese Nathaniel Collins (15), sfidante ufficiale e nel contempo puntare al mondiale. Crivelli battuto ma non rassegnato: “Potevo fare meglio. Lavorerò per migliorare e giocarmi una nuova opportunità con esito positivo”. La OPI ha presentato diversi giovani promettenti, lavorando per il futuro. La Sardegna ha una storia in guantoni lunghissima. Negli anni ‘60 e ‘70 l’organizzatore Piacciau lavorò con Umberto Branchini, mentre Salvatore Cherchi iniziava la carriera all’ombra del “cardinale”, guidando campioni del calibro di Tore Burruni e poi Franco Udella, saliti all’europeo e al mondiale. Molto attivo anche Tonino Puddu, indimenticabile campione degli anni ‘60 e ‘70, poi attivo da organizzatore, col figlio nel primo decennio del 2000. A Carbonia, il rientro del massimo leggero Fabio Turchi (24-3), 31 anni, pro dal 2015, ex sfidante al mondiale IBO, fermo da un anno, vincitore dello sgorbutico Viktar Chvarkou (5-19), 39 anni, pro dal 2016, nato in Kazakistan, residente in Polonia e tesserato in Bielorussia. attivo in Russia fino al 2021, poi in Inghilterra al debutto in Italia. Il fiorentino oltre ad aver risentito della lunga sosta, riporta una larga ferita alla palpebra sinistra in avvio, un regalo del barbuto avversario, confermandosi tipo scomodo. Alla richiesta se fosse interessato ad una sfida col fresco campione italiano massimi leggeri Jonathan Kogasso, ha dato una risposta possibilista: “Le mie ambizioni sono oltre il livello del titolo nazionale, ma nulla vieta si possa realizzare, purchè ci sia una borsa adeguata. Ho già avuto contatti in merito. Riconosco che interesserebbe molto il pubblico. Vedremo gli sviluppi”. Ed eccoci ai pugili isolani. Patrick Cappai (11), 24 anni, più volte campione italiano dilettanti, pro dal 2022, campione Silver youth WBC in carica, trova lo scomodo tanzaniano Tasha Mjuaji (17-12-3), 32 anni, pro dal 2009, già visto lo scorso luglio a Quartu S. Elena perdere dignitosamente con Cristian Zara. Cappai non ha corso rischi, ma non è stato brillante, condizionato da un rivale che l’ha sorpreso in avvio con spostamenti e rientri velocissimi, Col passare dei round, Cappai l’ha inquadrato e anticipato, vincendo chiaramente. Il supergallo locale Fabio Crobeddu (2) 20 anni, carriera in maglietta di vertice: tricolore jr. 2020, argento youth 2022 e U22 nel 2023, azzurro agli europei giovanili, ha dato spettacolo, facilitato dall’avversario Christofer Sanfilippo (8-4-1), comasco di 31 anni, pro dal 2020, reduce da una vittoria in Colombia, lo scorso settembre, che ha accettato la battaglia fino alla fine. Battuto nettamente ma applaudito dal pubblico per la generosità. L’atteso derby tra i super welter Stefano Lai (5-0-1) e Sebastiano Argiolas (4-1-1), non è venuto meno alle attese, dopo un avvio di studio, sotto la spinta del pubblico, hanno gettato al vento la prudenza, combattendo all’americana, ovvero alla media distanza. Lai è stato anche contato, ma è riuscito a recuperare lo svantaggio portandosi all’attacco con decisione. Argiolas era molto deluso del verdetto, che a suo giudizio lo ha penalizzato. La rivincita è d’obbligo. Il ventenne supermosca Lorenzo Fais (1) ha costretto l’angolo del serbo Mladen Boljkovac (0-5), a gettare l’asciugamano, al terzo tempo, sfinito dal lavoro al corpo del debuttante sardo. 

 

 

Nella stessa serata, al Palazzetto dello Sport di Roma, la Giovanni De Carolis Prom, ha offerto al pubblico capitolino un corposo programma intitolato "Roma Boxing Show", puntando sul ritorno del medio di casa Giovanni Sarchioto (11), 27 anni, pro dal 2021. Il romano era chiamato alla prova più impegnativa della carriera, per confermare quel talento che aveva fatto capolino già da jr. e youth, in nazionale una decina di anni addietro.  Doveva crescere per sviluppare al meglio queste doti. Passato pro con i Cherchi, ha fatto ottima esperienza fino allo scorso anno. Lasciata amichevolmente la OPI, nel novembre 2023 ha debuttato negli USA, mettendo KO il brasiliano Lucas de Abreu (14-6) avversario dignitoso, al terzo round. Quest’anno ha scelto Giovanni De Carolis per proseguire l’attività e salire oltre i confini italiani. Dopo due vittorie contro avversari non troppo impegnativi, è stato scelto il mancino inglese Kyle Lomotey (12-3), 34 anni, pro dal 2014, pugile insidioso, capace di impegnare lo scorso agosto l’imbattuto Connors Coyle (21), 34 anni, irlandese residente negli USA con licenza inglese. La sfida ha confermato le speranze, essendosi rivelato Lomotey soggetto scaltro e difficile da inquadrare, oltre che pericoloso sfruttando il notevole allungo. Sarchioto è stato intelligente a non aver fretta, dando al pubblico la possibilità di assistere ad un confronto di livello. Così per otto round. Alla nona, Sarchioto ha alzato il ritmo offensivo centrando Lomotey con precisione chirurgica sopra e sotto, e per l’inglese non c’è stato nulla da fare. Contato una prima volta, riusciva ad alzarsi ma la scarica successiva non ammetteva repliche e l’arbitro fermava l’ormai impari lotta. Per la prima volta il mancino di Leigh nel Lancashire, conosceva l’amaro del KO, dopo sette anni di carriera professionale, con due sole sconfitte in carriera ai punti e dodici vittorie. In aggiunta, i suoi secondi, nel minuto di riposo avevano spronato l’inglese ad aumentare il ritmo ritenendo l’italiano stanco e in fase discendente. La sfida ripresa dalla Rai, ha avuto un siparietto curioso, visti gli elogi sperticati dei due commentatori, entusiasti di aver scoperto un italiano davvero bravo. Mi chiedo, ma in passato non si erano accorti di questo atleta che calca il ring da oltre un decennio? Tra l’altro il nonno è stato il primo ad aprire la strada, seguito dal papà ed ora i Sarchioto sono due, essendo anche il fratello Francesco in attività nei welter. D’altronde quello di cadere dal pero è una specialità della ditta. Il successo di Giovanni Sarchioto è importante perché anche a livello EBU, dovrebbe salire decisamente più avanti dell’attuale 33° posto.   

Nel sottoclou l’abruzzese di Avezzano, Sonia Fracassi (5), 29 anni, residente da tempo a Ostia ha conquistato la cintura tricolore superleggeri dopo una battaglia intensa ed equilibrata contro la non più verde Amal Wahby (3-1) tunisina di 39 anni, lunga milizia nelle dilettanti (2011-2018), bronzo agli assoluti 2014 e 2015, fermata da Romina Marenda. Nel 2019 a 33 primavere passa pro e disputa tre match tutti vittoriosi in Toscana dove risiede. L’opportunità tricolore ha dato alla Wahby una carica incredibile, creando non poche difficoltà alla Fracassi, che ha lottato a sua volta con vigore e decisione, convincendo due giudici su tre a preferirla, mentre il terzo aveva scelto la toscana d’adozione. Non è da escludere una rivincita.

ll supermedio Damiano Falcinelli (16-2), 31 anni, pro dal 2014, già campione italiano (2021), fermo dal novembre 2022, dopo la sconfitta, peraltro onorevole in Germania contro Jack Culcay, ex campione del mondo ha battuto il collaudatore croato Luka Leskovic (6-59-2), 32 anni, pro dal 2014, sui sei round. Il welter locale Pietro Rossetti (19-4), 26 anni, pro dal 2018, ha interrotto la serie negativa di tre sconfitte, le ultime due per il titolo italiano e il silver EBU, superando il mancino ciociaro Mirko Marchetti (9-8), 36 anni, pro dal 2016, reduce dalla vittoria per KO sul giovane camerunese Ulrich Delene (0-2) di 22 anni. Rossetti ha sempre attaccato e Marchetti, non ha saputo replicare.

Sbrigativo il supermedio abruzzese Davide De Lellis (9-3-3), 30 anni, pro dal 2017, ultima sconfitta nel 2019, poi cinque vittorie e due pari. Vittima non designata, Franco De Mita (6-2-0), romano di 28 anni, pro dal 2022, che puntava al tricolore, finito KO al primo round. Il superwelter romano Patrizio Moroni (9-9-1), 28 anni pro dal 2019, che alterna vittorie e sconfitte, batte per ferita al quarto round il bosniaco Nikola Ivkovic (12-46-5), 33 anni, pro dal 2014, abituato alla sconfitta, molte in Italia. Vince anche il super leggero Mauro Loli (11-7-1), mancino romano di 28 anni, pro dal 2018, ai danni di Fabio Cascone (5-12) di Latina, 35 anni, pro dal 2017, attivo in Germania e Inghilterra, dove vincere è difficile, stavolta ha ceduto sui sei round in modo netto. Imprevista e incredibile sconfitta del campione italiano dei mosca Manuel Rizzieri (9-3), romano di 23 anni, attivo dal 2023. Dopo la conquista del tricolore a Ladispoli, lo scorso luglio a Tolfa è incocciato sui colpi velenosi del venezuelano Jeanfrau Medina (12-3), longilineo di 24 anni, pro dal 2019, sceso per la prima volta in Italia, confermando la propria pericolosità. Colpa anche di Rizzieri che si è gettato allo sbaraglio senza curare la difesa, col risultato di essere incrociato dal destro dell’ospite, finendo KO dopo meno di tre minuti. Stavolta è stato battuto sui sei round da Catalin Turcu (1-2) moldovo di 19 anni, reduce da due sconfitte in Spagna. Un Rizzieri irriconoscibile che dovrà riflettere e non poco, prima di tornare a combattere. La lunga maratona in guantoni si conclude con la vittoria ai punti del superleggero Patrizio Santini (13-2), romano di Ladispoli, 23 anni, pro dal 2021 - stoppato nel 2023 da Armando Casamonica (12-1) per la IBF youth - sul mongolo Bazargur Jugder (14-37-4), pro dal 2020 a 41 anni, residente nella Repubblica Ceca. Infine il superwelter mancino Simone Bono (4-2-2), detto “Il Pistolero”, pro dal 2022, mette KO Patrizio Manzoli (4-3), 39 anni, pro dal 2022, centrato dal sinistro di Bovo nel sesto e ultimo round. Manzoli aveva debuttato nel 2011, ma l’anno dopo si era ritirato. Lo scorso ottobre, dopo dodici anni era tornato battendo Mario Giammona (1-7) e questo era il secondo match del rientro. Probabilmente l’ultimo.

Giuliano Orlando