Articolo a cura di Matteo Novembrini
Lui non lo ammetterà mai, eppure c'è il forte sospetto che Lewis Hamilton debba ringraziare, tra le altre, una persona in particolare: Nico Rosberg. Colui che gli ha insegnato che tra talento assoluto e bravura abbinata al duro lavoro, non sempre la spunta la prima. E quel titolo del 2016, per Lewis ha ancora la forma di un incubo. Non lo ammetterà mai, perchè per uno con l'ego come il suo è troppo doloroso, ma dentro di sé lo sa bene: la sconfitta di quella stagione è il prologo dei successi di questi ultimi due anni.
Nella graduatoria di tutto i tempi, Fangio adesso si ritroverà a stare un po' più scomodo. Perchè dietro a Michael Schumacher deve fare un po' di posto, nel podio iridato di tutti i tempi, a Lewis Hamilton, il terzo pilota della storia a raggiungere quota cinque titoli iridati. Una consacrazione, per Lewis, ed una voglia di salire ancora più forte, perchè Schumi è lì, non lontano. Merito di un 2018 da favola, in cui non ha sbagliato niente, ed in cui ha saputo dare, nel senso letterale del termine, il meglio di sé. A 33 anni, Hamilton sta vivendo la piena maturità agonistica, e lo ha dimostrato sapendo leggere le situazioni meglio di chiunque altro, riconoscendo in principio quando era il momento di dare sfogo all'intrinseca velocità che madre natura gli ha messo a disposizione, e quando invece era il momento di riflettere, aspettare, correre sulla difensiva. E raccogliere quei punti che nei momenti decisivi hanno fatto la differenza.
Il confronto con Sebastian Vettel è stato acceso, duro, mentalmente dispendioso. Vettel non l'ha retta ad Hockenheim ed a Monza (passi per Suzuka, dove Seb sapeva di essere all'ultima spiaggia ed il rischio su Verstappen comunque ci stava), proprio in quelle due domeniche in cui Lewis ha tirato fuori il meglio, tra una rimonta favolosa in terra tedesca ed un fine settimana sbalorditivo in Italia, con due vittorie pesantissime in chiave iridata. Vincere aiuta a vincere ed il titolo del 2017 ha permesso all'inglese di affrontare con una serenità maggiore rispetto al rivale l'attuale stagione, in cui Lewis si è consacrato.
A dieci anni dal primo titolo, Hamilton è pienamente consapevole di aver vissuto la miglior stagione della carriera. Mai un errore, mai un risultato alla portata buttato via. Nel piatto ha saputo mettere tanti gran colpi e zero errori, mentre Vettel è stato croce e delizia: tante magie, ma pure tante sbavature con picchi di errori clamorosi, che hanno raggiunto l'apice nelle già citate Hockenheim e Monza. Uno ora si trova in paradiso, l'altro mentalmente all'inferno: il 2019 ripartirà da qui. E con i galloni di detentore del titolo ci sarà, per la quinta volta in carriera, Lewis Hamilton.