Alla fine, dopo una stagione estenuante e lunghissima, l’Asiago ha trionfato in gara-7 aggiudicandosi il quinto Scudetto della sua storia, e l’81esimo tra tutti quelli disputati sinora. Con questo successo i veneti raggiungono a quota 5 trofei i Milano Vipers, padroni del decennio scorso, e staccano il Gardena, squadra dal passato glorioso. Un successo meritato per un team che ha vinto la stagione regolare al termine del master round, dimostrando di essere la squadra più solida durante tutto l’arco della Serie A, e che anche in gara-7 ha messo in mostra tutte le sue potenzialità meritando il successo. Sempre avanti, i veneti hanno subito il pareggio dei Rittner Buam nel finale di primo tempo, ma nel prosieguo del match hanno martellato senza sosta la gabbia di Weinhandl, trovando poi con Capitan Borrelli il gol decisivo che ha spostato gli equilibri. Proprio quel Borrelli che, nei playoff 2009/10 era stato il miglior marcatore della cavalcata chiusa 4-0 contro il Renon che ha portato al secondo Scudetto della storia.
Gli applausi più sentiti ieri sera sono comunque andati a Michele Strazzabosco, roccioso terzino che a 39 anni, a meno di ripensamenti, dovrebbe aver chiuso la sua carriera: quello di ieri è stato il sesto Scudetto vinto dal difensore nato proprio ad Asiago, che oltre a tutti i 5 con la maglia stellata ha vinto anche quello del 2005/06 contro i Vipers. Strazzabosco è stato anche il giocatore italiano andato più vicino a disputare un match nella gloriosa NHL, visto che proprio nel 2006 ha giocato una partita di pre-season con i Buffalo Sabres, non riuscendo però ad esordire nel campionato “regolare”. Stecche in alto per un campione protagonista anche di grandi imprese con la maglia dell’Italia.
Per quanto riguarda il Renon, sicuramente non si può dire che la squadra di Marty Raymond non abbia dato tutto quello che aveva, ma deve però ripensare dentro se stessa per correggere tutti gli errori difensivi che, nell’arco di queste sette partite, hanno marcato la differenza con l’Asiago. Sia in gara-5 che in gara-7 in praticamente tutti i gol vicentini c’era un concorso di colpa della difesa dei Rittner Buam, un indizio troppo grave perché non sia una prova. E poi, a detta di chi scrive, ci sono anche le responsabilità dell’allenatore: in gara-3 all’Odegar è stato scelto come portiere il giovane Roland Fink, per poter avere un attaccante straniero in più (DiBenedetto, che è comunque andato in gol). La differenza con Weinhandl è stata però troppo netta a sfavore di Fink, ancora inesperto per giocare a questo livello, e nell’unica serata storta di Marozzi in questa serie i Rittner Buam non sono riusciti ad approfittarne perdendo per 5 a 4.
L’hockey italiano non chiude comunque qui la sua stagione: terminata l’attività di club è il momento di concentrarsi sulla Nazionale, che dal 19 al 25 aprile prossimi disputerà il Mondiale di Prima Divisione a Cracovia in Polonia, contro i padroni di casa, il Kazakhstan, l’Ungheria, il Giappone e l’Ucraina, e del quale parleremo nei prossimi giorni.
Albo d'oro Serie A dal 2000 ad oggi:
2000 - 01 Asiago
2001 - 02 Milano Vipers
2002 - 03 Milano Vipers
2003 - 04 Milano Vipers
2004 - 05 Milano Vipers
2005 - 06 Milano Vipers
2006 - 07 Cortina
2007 - 08 Bolzano
2008 - 09 Bolzano
2009 - 10 Asiago
2010 - 11 Asiago
2011 - 12 Bolzano
2012 - 13 Asiago
2013 - 14 Renon
2014 - 15 Asiago