Bene o male, basta che se ne parli. David Lagercrantz la conosce bene la legge della comunicazione pubblicitaria. L'autore della biografia di Zlatan Ibrahimovic, che in pochi giorni ha venduto più di 100mila copie, sta tuttora cercando di aumentare l'interesse intorno al caso editoriale delle ultime settimane.
E così, intervistato dall'emittente radiofonica spagnola Ona Fm, torna a prendersela con Pep Guardiola: "E' stato un codardo. Fece mobbing contro Zlatan: lo separò dal resto della squadra, gli tolse la parola e si comportò in modo terribile - tuona Lagercrantz -. Guardiola non sa rapportarsi con caratteri forti, pretende di essere l'unico re, e che tutti lo trattino come un Dio in Spagna. Per questo ha fatto fuori Ibra". L'allenatore del Barcellona ha replicato in modo elegante alle parole dell'attaccante del Milan. Chissà se e in che modo risponderà alle critiche del romanziere: "Per Zlatan fu durissima avere un capo che non gli parlava - prosegue lo scrittore -. Si sentiva insicuro e di notte pensava a cos'aveva fatto di male".
Il pomo della discordia tra Zlatan e Pep, concorda Lagercrantz, fu lo spostamento in campo di Messi: "Quando Guardiola mise Messi al centro dell'area, Zlatan ne volle discutere. Da quel momento l'allenatore non gli rivolse più la parola. Eppure Ibra si trovava benissimo con il suo compagno di reparto, era orgogliosissimo di giocare con lui".