Quante volte abbiamo sentito o detto "fifty-fifty". A Napoli saranno anche scaramantici, ma metà scudetto, ma ci si può anche sbilanciare, è in tasca. Guarda caso ha chiuso il girone di andata con 50 punti (fifty). Una cavalcata, un cammino straordinario certificato dai numeri, 16 vittorie, 2 pareggi e una sola sconfitta a Milano contro l’Inter e soprattutto + 12 sulla seconda. Rimonte clamorose ci sono state, basta ricordare quello che ha fatto la Juventus nella stagione 2015-16 capace di vincere lo scudetto partendo da un -11. In questa giornata il Napoli ha fatto il suo dovere vincendo il derby campano contro la Salernitana di Davide Nicola, esonerato e poi richiamato, per 2-0 grazie alle reti del capitano Di Lorenzo e del prolifico Osimhen già a 13 reti su 15 giocate.
Chi invece è crollato è stato il Milan di "Pioli on fire", che ha incrociato "Il Comandante" (Sarri) dei vigili del fuoco che gli ha spruzzato 4 litri di acqua, in una partita dominata completamente dalla Lazio priva di Ciro Immobile, grazie alle due reti per tempo di Milinkovic-Savic, Zaccagni, Luis Alberto (rig) e Felipe Anderson. La squadra biancoceleste vola al terzo posto raggiungendo L’Inter, incappata in un sconfitta clamorosa ma meritata in casa contro l’Empoli, grazie alla rete del timido ma giovane arrogante Baldanzi. Una squadra spenta, molle, lontana parente di quella che aveva trionfato per 3-0 in Supercoppa nel derby milanese. Un attenuante come ha rimarcato il sempre polemico Simone Inzaghi, re di coppe e di spade che non aveva mai visto una doppia ammonizione in 40 minuti, va ricercata nell’espulsione del suo capitano Skriniar, un'entrata ruvida non di certo di fioretto, con una gamba alta sulla testa di Caputo.
Due belle sciabolate (El Shaarawy ed Abraham) le ha date la Roma sul campo dello Spezia, con un Dybala sempre più leader. Tiene banco il caso Zaniolo, ma lo "Special One" sa come gestire la situazione, soprattutto in questo momento che è in piena corsa Champions, terzo posto a pari punti con Inter e Lazio.
Una competizione che la Juventus in questo momento non può ambire. Sul campo lotta e reagisce, pareggio in rimonta contro l’Atalanta ma il vero problema, la vera battaglia è legale dal momento in cui la Corte di Appello gli ha inflitto 15 punti di penalizzazione. Senza entrare nel merito della giustizia sportiva, che farà il suo corso, certo il modo in cui viene applicata lascia molti dubbi e perplessità, la squadra di Max Allegri ha tutte le carte in regola per rimontare. Perché vederla dietro al vecchio cuore granata alla fine del girone di andata, bisogna scomodare i gemelli del goal, Pulici e Graziani. Era dal 1976, che il Toro non vinceva a Firenze, vale a dire 47 anni, proprio con la rete del gemello Ciccio. Un Torino che ha dominato il primo tempo, la rete di Miranchuk la traversa di Seck sono la dimostrazione come la squadra di Ivan Juric corre e sviluppa gioco per poi calare nella seconda parte della partita. In questo caso una brutta Fiorentina non è riuscita a rimontare. Italiano e Il Presidente dovranno dare una svolta, la piazza merita di meglio.
Chi invece sta svoltando in lotta salvezza è il Verona, che un secco 2-0 liquida il Lecce grazie alle reti di Depaoli e Lazovic. La cura Zaffaroni sta funzionando. Certo ancora ci sono 5 punti da recuperare al Sassuolo, raggiunto dopo l’iniziale vantaggio di Ferrarri dalla splendida rete di Caprari sul campo del Monza. Malinconicamente al penultimo posto troviamo la Sampdoria, che ha ricordato il suo idolo Gianluca Vialli con le commoventi parole del Presidente ed ex giocatore dello scudetto Marco Lanna, ma di nuovo sconfitta nei minuti finali ad opera di un Udinese in piena lotta Conference. Ultimo posto con 8 punti troviamo la Cremonese ma con uno stato d’animo diverso. Il passaggio del turno in Coppa Italia contro il Napoli, il pareggio di Bologna fanno ben sperare. Si chiude così il girone di andata colorato di azzurro. Fuori le temperature sono gelide, si fiora anche il -15, nevica in buona parte dell’Italia, ma in una città in particolare splende il sole, "O’ sole mio..."
A cura di MARCO FOIANESI