In questa pazza Serie A, qualcosa non torna e non ci riferiamo al Napoli che ha pareggiato 0-0 contro la pericolante Hellas Verona. La squadra di Spalletti mantiene un vantaggio di 14 punti sulla Lazio, c’è solo da decidere in quale giorno sarà festeggiato il tanto atteso scudetto che manca da 33 anni.
Se il tricolore sarà presto archiviato, di pazzo c’è il rendimento dell’Inter. Una squadra da due volti, quella in versione extralusso europea, quella deludente, perdente in campionato. In Champions League era reduce da una vittoria convincente in terra portoghese, in cui Onana era stato uno dei protagonisti che aveva salvato più di una minaccia. Ma vincere per 2-0 contro il Benfica, per poi presentarsi a San Siro contro il Monza, di Galliani e Berlusconi e perdere in quel modo, è davvero sconcertante. I numeri sono impietosi: quarto k.o su 5 partite, media retrocessione da inizio 2023,terza sconfitta di fila in casa senza segnare nemmeno una rete che tra l’altro rappresenta un record negativo assoluto per la beneamata. Ancora i tifosi la amano e la incitano, pazza Inter amala, ma se continua così rischia veramente di andare fuori dalla prossima Champions League, a meno che, la vinca. In ballo ci sono tanti soldi, la Gazzetta dello Sport in prima pagina ha titolato, ben 60 milioni di euro. Soldi che invece potrebbe intascare la Lazio che consolida il secondo posto dopo la vittoria per 3-0, tra l’altro in scioltezza , in Liguria contro uno Spezia messo nel mirino dagli scaligeri, ormai distanziati di 3 punti. In coda vince anche la Cremonese contro l’Empoli e spera sempre in una clamorosa rimonta. Chi sembra spacciata è la gloriosa Sampdoria, che nonostante tutto scende sempre in campo con orgoglio, strappando un pareggio per 1-1 sul campo del Lecce. Un orgoglio che ha ferito il giovane Fagioli che è uscito dal campo di Reggio Emilia con le lacrime dopo aver servito la palla a Defrel, arrivato alla 50ª rete in Serie A su 250 partite. Tutti si può sbagliare, fa parte del processo di crescita che per la Juventus potrebbe essere rappresentato dal caso plusvalenze, per una società finita nel mirino della giustizia sportiva. Se avesse sbagliato è giusto che paghi, altrimenti questi 15 punti tirati in ballo nel corso della stagione avrebbero poco senso. La classifica dice un modo, il campo un altro; Allegri si arrampica sugli specchi italiani opachi, mentre quelli europei sembrano più luccicanti. Come del resto quelli di Pioli che in vista dei quarti di finale Champions, ha fatto riposare tutti i titolari. È uscito un pareggio per 1-1, che le seconde linee hanno rimediato con la fucilata di Pobega. Un Milan che è uscito dal campo strappandosi i capelli per i 2 punti persi, il problema è stato come è sceso in campo. L’approccio è stato che ancora erano rimasti negli spogliatoi e Sansone li ha pettinati dopo appena 37 secondi. Ora il diavolo vede scappare la Roma del tifoso Francesco De Gregori, colui che cantava non si deve giudicare un calciatore se sbaglia un calcio di rigore. Problema serio in casa giallorossa, ormai cronico, solo Dybala risulta essere glaciale. In questo caso l’errore dal dischetto di Cristante non è risultato decisivo come in occasione del turno in Europa League contro il Feyenoord. La squadra di Mourinho ha liquidato l’Udinese con un secco 3-0 e ha allungato sia sul Milan che sull’Inter. Una corsa Champions ormai fuori portata per l’Atalanta dopo il pareggio esterno per 1-1 sul campo della Fiorentina. Re Artù Cabral ormai da quando ha conosciuto la via della rete non si ferma più. In campionato le speranze europee per la Fiorentina sono ridotte al lumicino, ma in Conference sono belle scintillanti e potrebbero presto illuminare anche la costa azzurra o l’entroterra svizzero. Una cosa è certa anche la viola rientra in quella categoria di film di Dr. Jekyll and Mr. Hyde, che difficilmente le rivedremo nelle sale cinematografiche. Peccato, spiaze.
A cura di Marco Foianesi