Tre vittorie consecutive tra campionato e Champions non bastano a Luciano Spalletti per parlare di un buon avvio. Il tecnico nerazzurro, nella conferenza stampa prima della sfida col Cagliari, si concentra sui fattori nei quali migliorare. "Non capisco questi cali di tensione durante la partita, è successo dopo il pareggio della Fiorentina e durante tutto il secondo tempo contro il Torino. Sono cali di autostima e fiducia nei propri mezzi che non ci devono essere, perché le squadre ci studiano e vengono qui a San Siro per giocare la loro partita".
Pochi indizi di formazione, ma una possibile carta a sorpresa: Lautaro Martinez. "Ha recuperato, potrei anche schierarlo dal primo minuto. Ha la possibilità di fare da prima punta e anche giocare con i compagni, e caratterialmente è uno tosto, deve continuare così. Vrsaljko sta lavorando in palestra, ma non è detto che lo vedremo prima della sosta. Al momento c'è D'Ambrosio, ma se le gioca tutte si affatica. Per questo mi servono non 12-13, ma tutti i giocatori nel pieno della condizione, perché ci sono tante partite ravvicinate". Il tecnico stuzzica Nainggolan, che deve prendere in mano la squadra. "Da 1 a 10 sta dando 6, appena la sufficienza per quelle che sono le sue potenzialità. Deve riuscire a trovare quella condizione che per il momento non ha avuto possibilità di trovare anche a causa dell'infortunio. Ma lui è uno che ha strappi ogni due/tre minuti, e per ora ne sta facendo due/tre per tempo, e sono pochi".
Poche battute, invece, su domande provocatorie relative a Totti e alla Fiorentina: "I tifosi vogliono sapere come sta la squadra, della biografia parlerò appena la leggerò, ci sarà occasione appena finita. I fiorentini sono così, non si tengono dentro le cose. Se vedono che sono stati penalizzati giustamente si arrabbiano. Ma sul rigore c'è poco da dire: il pallone tocca la mano a mezza altezza, la traiettoria cambia e finisce docile tra le mani del portiere. Non potete dire che non è rigore e mettere in discussione questa decisione".