Al rientro dalla sosta i nerazzurri, che vengono da 6 vittorie di fila, hanno subito il Derby della Madonnina con il Milan, per poi affrontare il Barcellona in Champions League e la Lazio di nuovo in campionato.
Non si può dire che la sosta sia stata provvidenziale per l'Inter, che al momento dello stop vantava una striscia aperta di 6 vittorie di fila, tra campionato e Champions League. Tutto è partito dai minuti finali della gara di San Siro con il Tottenham, con Icardi e Vecino che hanno ribaltato lo 0-1 trasformandolo in 2-1, regalando ai nerazzurri una vittoria insperata, che ha dato lo slancio per le successive partite con Sampdoria, Fiorentina, Cagliari, Psv e Spal. Tutte vittorie più o meno sofferte, ottenute senza mai segnare più di 2 reti, ma in cui l'undici di Spalletti ha mostrato il giusto temperamento e la giusta coesione per portare a casa tutti questi successi pesanti per il prosieguo della propria stagione. Ora l'Inter si ritrova terza in classifica e senza una partenza da zona retrocessione (4 punti nelle prime 4 partite) sarebbe indiscutibilmente già l'anti-Juve, come era stata pronosticata da molti alla vigilia del campionato. In Champions League invece la situazione dopo i primi 180 minuti si presenta come meglio non potrebbe. A braccetto col Barcellona, a quota 6 punti e cioè a punteggio pieno, con Tottenham e Psv rimaste al palo. Quindi con quotazioni in forte rialzo per gli ottavi, che sono l'obiettivo minimo prefissato ma tutt'altro che scontato in un girone definito di ferro. Ora però viene il bello: il derby con il Milan, poi Barcellona e Lazio in otto giorni, per misurare le reali ambizioni dell'Inter. Per capire se il secondo posto del Napoli è attaccabile e gli ottavi di Champions sono lì dietro l'angolo, oppure se la serie di vittorie è stata più frutto della casualità che degli effettivi meriti dei nerazzurri.