A gennaio, dopo molto ombre e poche luci, ha lasciato l'Inter in prestito oneroso con diritto di riscatto libero per volare al West Ham, squadra con cui ha trovato la salvezza in Premier League. Adesso Joao Mario aspetta di conoscere il proprio futuro che, da quanto dichiarato nella sua intervista alla "Gazzetta dello Sport", non sarà almeno nella sue intenzioni in Italia. Il portoghese, pagato la bellezza di 45 milioni dalla Sporting Lisbona, ha parlato così della sua situazione: "Sono felice per il ritorno dell'Inter in Champions League, è un traguardo meritato. L'idea comunque è chiara: non torno. Non ci sarebbe il 'fuoco' dentro per riaccendermi in nerazzurro. E' un'esperienza conclusa, zero dubbi".
Joao Mario poi aggiunge altri dettagli: "La Premier League è un altro mondo. E la mia non è rabbia: prendo atto della situazione al netto dell'anno e mezzo trascorso a Milano. Quando arrivai ero carico per un progetto che sembrava stesse decollando, peccato che poi le cose andarono diversamente. L'estate del 2016 fu dura sotto tutti i punti di vista tra cambi di proprietà e una situazione in panchina poco stabile: Mancini, De Boer, poi Pioli. Troppa confusione e per i nuovi acquisti, come il sottoscritto e Gabigol, fu difficile. Con Spalletti non ha avuto nessun tipo di problema". Forse le aspettative erano troppo alte: "Troppa pressione su di me per i 45 milioni pagati per il mio cartellino? Io valgo questa cifra. È quello che spesero, quindi sì. E non ho mai accusato alcun tipo pressione, sono sempre stati discorsi provenienti dall'esterno. Io sono convinto del mio valore e so di valere questi soldi"
Joao Mario ribadisce come la sua storia con l'Inter sia ormai terminata in maniera definitiva: "Tornare in nerazzurro dopo il Mondiale? Sarebbe inutile presentarmi ad Appiano, nonostante un contratto valido fino al 2021. Spero si riesca a trovare una soluzione il prima possibile, magari prima della fine del Mondiale. Nel calcio, come nella vita, bisogna essere onesti nel capire quando le cose finiscono. E con l'Inter è finita". Una chiara e netta presa di posizione contro la Serie A: "Dico che il calcio italiano non si sposa con le mie caratteristiche. Insomma, l'eventuale no a Milan e Juventus non sarebbe figlio del mio passato interista: il fatto è che io non amo la Serie A. Sto valutando dove giocherò nella prossima stagione: la Premier è l'ideale, c'è un ambiente spettacolare, si tratta di torneo fisico e tecnico allo stesso tempo. È la prima opzione, poi la Liga. Il West Ham potrebbe essere un'idea, ma ora è presto per sbilanciarsi"