Lautaro Martinez è poi andato oltre, spiegando la scelta nerazzurra e fornendo dettagli sul suo trasferimento e sul suo rapporto con Icardi: ''Quando l'Inter è venuta in Argentina, ho sentito subito la forza di questa squadra e del suo ambiente. Volevo conoscere questo gruppo e vestire questa maglia: ho rifiutato tanti club per essere qui, e ho avuto la fortuna di godere della consulenza di Milito, che mi ha spiegato cos'è l'Inter e mi ha invitato a raccogliere la sua eredità e fare grandi cose in nerazzurro: Diego ha fatto un lavoro eccezionale a Milano, ora tocca a me - spiega Lautaro -. Ho amato questo club dal primo giorno. Icardi? Sono stato in contatto con Mauro ben prima del mio arrivo: l'ho ringraziato per le attenzioni che mi ha sempre riservato. Sono convinto che possiamo giocare insieme: lavorerò per conquistare la maglia da titolare e darò sempre il massimo''. In chiusura, due parole sulla Nazionale, e sugli idoli del giovane Lautaro: ''Mi sentivo pronto per far parte del gruppo mondiale, ma sono rimasto fuori per un soffio. C'erano 23 posti e tantissima concorrenza, sapevo che non era facile conquistare una maglia nell'Argentina: ora lavorerò duramente per tornare a vestire la maglia dell'Albiceleste, dando il meglio in questo grande club. I miei idoli? Da giovane mi sono sempre ispirato allo stile di gioco di Radamel Falcao - racconta il Toro -, ma anche Milito mi ha influenzato. Perchè mi chiamano El Toro? Mi è stato dato questo soprannome anni fa e lo porto con me da allora: proverò ad onorarlo. Posso giocare su tutto il fronte offensivo, ho già conosciuto stadi caldissimi e non vedo l'ora di esordire a San Siro: non ho paura del derby di Milano, ho già affrontato scontri ad alta tensione''.