Testa al Celtic, ma non solo. Alla vigilia del ritorno dei sedicesimi di finale di Europa League contro gli scozzesi, Roberto Mancini analizza svariati temi. La partita, ma anche il futuro di Mauro Icardi e Mateo Kovacic, entrambi a segno nella trasferta di Cagliari: "Sono il futuro dell'Inter - le sue parole - hanno enormi margini di miglioramento. Ma a volte hanno bisogno di riposarsi, è una questione di età. Il Celtic? Dobbiamo fare le cose per bene, lo stiamo già facendo".
Il lavoro di Mancini, arrivato a novembre al posto di Walter Mazzarri, sta finalmente iniziando a pagare: "La squadra sta facendo quello che deve, normale che si commettano errori: accadrà ancora. Abbiamo giocatori esperti, con molti nazionali non si corre il pericolo di sottovalutare l'avversario. Sono sicuro che la squadra farà una grande partita. Ma non si può abbassare la tensione, un minuto può valere la qualificazione". Un perno della nuova Inter di Mancini è sicuramente Fredy Guarin, scintillante nelle ultime uscite: "L'anno scorso avevo anche provato a convincerlo a trasferirsi al Galatasaray, ma non era disposto a venire in Turchia perché voleva rimanere all'Inter. Sono contento che stia facendo bene - spiega Mancini -, è un mix di fattori che lo sta aiutando".
Capitolo formazione. Il tecnico nerazzurro indica ai giornalisti sei titolari sicuri: "Partiranno dall'inizio Guarin, Juan Jesus, Icardi, Santon, Medel e Palacio. Per gli altri voglio valutare domani mattina, aspetto di capire quali siano le loro condizioni". Chiusura sul pubblico, che Mancini si augura accorra numeroso a San Siro per sostenere la squadra: "I nostri tifosi hanno sempre avuto un grosso peso, dipende da noi convincerli a tornare allo stadio. Giovedì ci sarà di sicuro molta gente, la partita non sarà semplice perché gli scozzesi non mollano mai, nemmeno se vanno sotto nel punteggio".