Marco Materazzi, intervistato in esclusiva dal Corriere dello Sport, ha già infiammato la sfida tra Inter e Juventus di sabato sera: "San Siro è casa nostra e a casa nostra la Juventus non deve vincere". I nerazzurri poi sono ancora in corsa per la Champions: "L’Inter non può farsi sfuggire questa occasione per fare un passo importante verso il ritorno in Champions e per complicare tantissimo la corsa verso lo scudetto di una rivale storica come la Juve. Se loro non vincono a Milano, rischiano di essere sorpassati e la goduria per gli interisti sarebbe doppia".
Anche se battere i campioni d'Italia in carica non è semplice: "La Juve non sbaglia queste partite, lo so bene. Loro saranno arrabbiatissimi e per questo ancora più pericolosi. Ma non vincere sabato vorrebbe dire complicare molto la rincorsa dell'Inter a uno dei primi quattro posti”. Materazzi ha anche provato a fare un bilanco del primo anno di Spalletti, ancora lontano da colmare il gap con le grandi: “Si tratta di formazioni con percorsi differenti, perché Allegri e Sarri lavorano con lo stesso gruppo da 3-4 anni, mentre Spalletti è arrivato in estate. È giusto dargli ancora un po’ di tempo: l’Inter la qualità ce l’ha, ma senza i soldi della Champions e con le limitazioni del Fair Play Finanziario non può permettersi di sbagliare niente sul mercato”. E De Vrij è il primo arrivo promesso in estate: “È un fenomeno. Un difensore da 6-7 gol a campionato che guida il reparto. È davvero un grande acquisto”.
Poi una battuta sul famoso contatto Iuliano-Ronaldo e sulle ultime dichiarazioni di Ceccarini: "Io non c'ero ed ero un semplice tifoso, ma mi ricordo bene quello che è successo. Le sue parole mi hanno fatto pena o tenerezza perché tutto il mondo ha visto quello cosa è accaduto. Se dopo 20 anni è convinto che doveva ammonire Ronaldo per simulazione, davvero non so se sorridere o piangere. Ha sbagliato una volta e continua a sbagliare anche adesso".
Facendo un salto nel passato, l’eroe del Triplete 2010 e del Mondiale del 2006 torna al Derby d’Italia di 13 anni fa: “È quello che ricordo con più piacere: la vittoria della Supercoppa italiana nel 2005 a Torino, con la rete di Veron nei supplementari”. Lazio-Inter all’ultima giornata farà infine tornare alla mente lo storico scudetto perso nel 2002: “Il 5 maggio 2010 all’Olimpico abbiamo vinto la Coppa Italia, il primo dei tre trofei del Triplete, e abbiamo rimesso a posto un po’ di cose, anche se quella gara del 2002 vorrei tanto rigiocarmela… L’Inter attuale ha la possibilità di scrivere un’altra pagina di storia: con quei 3 punti non vincerà uno scudetto, ma tornare in Champions vorrebbe dire fare un passo importante per riappropriarsi della propria storia”, ha concluso.