E' uno dei giocatori più attesi, al suo primo derby di Milano: Radja Nainggolan, però, è pronto a sfidare i rossoneri per regalare a sé e all'Inter la settima vittoria consecutiva tra campionato e Champions. Il centrocampista belga, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha parlato della sfida in programma domenica sera a San Siro. "Vivo questa vigilia in modo sereno, preparo tutte le partite allo stesso modo. Sono molto curioso di scoprire il derby di Milano, mi piacciono queste sfide. Qui è diverso, in città incontri qualcuno che ti dice "Mi raccomando domenica", ma c'è serenità. A Roma ti ricordavano di aver perso anche due mesi dopo, ma firmerei per perdere le due partite ma arrivare in Champions con il Milan quinto. Ci faranno sudare, sono davvero forti. Noi forse abbiamo qualche individualità in più e le sei vittorie di fila ci hanno dato autostima, ma bisogna vincere senza soffrire".
Sulla Roma e su Spalletti: "E' finita per colpa di entrambi, io ho sbagliato in molte cose, come il video a Capodanno, ma loro facevano le cose senza dirmi niente, mi hanno venduto a tante squadre che io non volevo, non facendomi sentire un giocatore importante. Appena mi ha chiamato il mister, non ci ho pensato un attimo. Lui a Trigoria ha rinunciato a del tempo libero per passarlo con me, sa come prendermi, abbiamo dormito insieme nel centro sportivo. Inter e Roma sono diverse: la famiglia Zhang è più presente, Pallotta viene una volta l'anno".
Infine, Nainggolan nomina il suo erede e sceglie i migliori con cui ha giocato. "Barella ha tante cose di me, mi ci rivedo in lui, ha fatto un grande esordio in Nazionale. Il mio compagno più forte è ovviamente Totti, quasi scontato dirlo ma è così. Dopo di lui c'è Pjanic, senza il quale la Juventus non sarebbe la stessa. E poi Maicon: lo guardavamo in allenamento e pensavamo come fosse possibile fare quelle cose. La cresta? Basta, ho 30 anni, non la vedrete più. Ultima squadra? Non giocherò ancora a lungo, potrebbe anche essere l'Inter".