Dopo stagioni difficili, costellate da un rapporto complesso e complicato con buona parte dei suoi tifosi, per Andrea Ranocchia questo in nerazzurro è stato l'anno del riscatto. Quando è stato chiamato in causa, infatti, il difensore ha saputo dare il suo apporto alla squadra di Spalletti, realizzando anche 2 reti, fra cui una nell'ultima giornata contro l'Udinese.
L'ex Bari ha concesso un'intervista al quotidiano "Il Giorno", denunciando quanto subito nel momento più duro della sua permanenza all'Inter. "Avere una stabilità famigliare aiuta tantissimo. Senza mia moglie Giulia non so cosa mi sarebbe successo in questi anni. Chiamando le cose con il loro nome, io sono stato vittima di cyber-bullismo durante la mia carriera".
"Ci sono stati periodi complicati - ha continuato Ranocchia - I social ci dovrebbero dare una responsabiltà enorme, al contrario mi sembra sia cresciuto il livello di ingenuità e cattiveria. C’è stato un momento in cui sono stato insultato in ogni modo. Quando vai in difficoltà ti puoi lasciare trasportare, ed è la reazione sbagliata, oppure fai un altro giro di maniche e lavori". Ormai però il peggio sembra alle spalle: "Mi sono sposato a giugno e adesso con mia moglie aspettiamo un bambino che arriverà tra due settimane. Dall’altro lato ho perso mia nonna a gennaio e un amico come Davide Astori, con cui sono stato compagno di stanza. È qualcosa che ti colpisce profondamente, sinceramente non credo di aver realizzato ancora quanto accaduto. Un colpo pesante. Dai ancora più valore alle cose più semplici".
Nell'Inter, con l'arrivo di Spalletti in panchina, la situazione è migliorata: "A inizio anno fece un gesto per difendere me e il gruppo da un tifoso che mi aveva insultato a bordo campo in ritiro, è qualcosa per cui lo ringrazierò sempre. Io valuto l’uomo, la persona. In più ho un metro di giudizio che è quello del campo rispetto agli anni passati. Ce la stiamo giocando, nonostante un periodo difficile in inverno. Siamo stati bravi a gestirlo".
Lo stesso Ranocchia si sente maturato rispetto al passato: "Accetterei la fascia di capitano dell'Inter, ormai sono consapevole di quel che sono, per cui vivo tutto con grande entusiasmo. Anche la corsa Champions che stiamo vivendo. Sudiamo ogni giorno per questo traguardo. Certo, dovessimo fallire sarebbe un dispiacere enorme".