Il difensore dell'Inter Andrea Ranocchia ha parlato ai microfoni del canale tv ufficiale dei nerazzurri. Spesso bersagliato dai tifosi, il 29enne centrale è un calciatore che ha sempre dato tutto in campo sin dalla prima richiesta assurda fattagli da un allenatore a Perugia: giocare in difesa. Poi l'esperienza al Bari, perno difensivo della retroguardia di Ventura e il passaggio all'Inter. Nerazzurri nel destino perchè la prima partita ufficiale in Serie A, Ranocchia l'ha giocata a San Siro contro la sua attuale squadra.
L'esordio contro l’Inter: "Nel 2009. Mi ricordo a sprazzi perché sono stati giorni ed emozioni fortissimi. Esordio in serie A, vidi molte cose in poco tempo. Giochi, vai e non è che ci capisci tanto. E stato bello, abbiamo giocato contro l’Inter del triplete. Io ero un ragazzino. Ho pensato oggi è dura. Ma mi sono divertito perché abbiamo fatto una partita incredibile e rischiato di vincere. E’ stata una sorpresa. Abbiamo fatto benissimo con Ventura. Giocare la prima con l’Inter a San Siro: di più non potevo sperare. Con il Bari ho fatto bene, una bella esperienza per fare i primi passi nella mia carriera".
Un trequartista provetto, o forse no: "Ho giocato da punta, centrocampista e trequartista. Sono sempre stato nel centrocampo quando ero più piccolo, poi a Perugia mancava un difensore centrale e il mister Montanelli mi ha detto che mi avrebbe arretrato. Mi ha messo dietro: io con le scelte dei mister sono sempre stato d’accordo. Alla fine sono rimasto dietro".
Il rapporto con Zanetti: "Ogni tanto veniva fuori con delle barzellette terribili. Che non facevano ridere per niente. C’è un ottimo rapporto, ci conosciamo da tanti anni. Un esempio vedere come si comportava negli spogliatoi, un esempio da seguire. E’ stato importante per la mia carriera. Non è da tutti giocare con un giocatore di questo genere. Mi ha dato tanto e ha dato tanto ai nostri colori".