I segnali del divorzio tra Mancini e l’Inter si erano cominciati ad avvertire già a fine giugno col passaggio del club nelle mani del gruppo cinese Suning. Nonostante le dichiarazioni di facciata infatti, Mancini è stato gradualmente estromesso dalle scelte di mercato, che non hanno mai seguito le indicazioni del tecnico di Jesi. Un feeling quindi mai sbocciato sia con l’attuale a.d. Michael Bolingbroke e definitivamente tramontato con l’ex numero 1 Erik Thohir, proprio dopo la cessione societaria.
E proprio questi ultimi sono stati i principali sponsor per l’allontanamento di Mancini, contrari alla proposta di rinnovo fino al 2019 a 3 milioni l’anno. La tensione è salita alle stelle dopo la pesante sconfitta di venerdì scorso contro il Totthenam per 1-6. Il giorno successivo è partita la “Missione De Boer”: il d.s. Ausilio con Bolingbroke sono volati a Londra per incontrare Frank De Boer, vecchio pallino dei Thohir, ricevendo la disponibilità dell’olandese.
La notizia dell’incontro, unita alle richieste di mercato (Yaya Touré, Vermaelen e Reus) tutte rispedite al mittente, hanno fatto capire a Mancini di essere con le spalle al muro. Da qui la decisione per la risoluzione a 2 milioni (circa la metà dell’attuale ingaggio). De Boer , atteso nelle prossime ore a Milano, firmerà un triennale a 2 milioni per il primo anno e 3 per i successivi. Oltre all’ex Inter Chivu, che potrebbe far parte del nuovo staff, De Boer potrebbe portare con sé i suoi “pallini” Blind ed Eriksen, che ha allenato all’Ajax.