Alla Merkur Spiel-Arena di Dusseldorf, l'Inter di Antonio Conte sfiderà lo Shakhtar Donetsk: in palio la finale di Europa League e la possibilità di concludere il primo anno con un trofeo in bacheca
L'Inter ci crede e ne ha ben donde. I nerazzurri sono in striscia positiva da dieci partite tra Serie A ed Europa League e l'ultimo KO è proprio risalente ad inizio luglio, quando il KO contro il Bologna a San Siro aveva fatto evaporare le speranze scudetto, con una rimonta dei felsinei in una partita rocambolesca per l'Inter che sprecò un rigore sul punteggio di 1-0 in proprio favore. E' passato un mese ma sembra un'eternità perché la squadra di Conte ha serrato i ranghi in fase difensiva mantenendo anche un'incisività in avanti, macchiata però da qualche errore di troppo nel match dei quarti di finale contro il Leverkusen. La Beneamata, infatti, si è portata subito sul 2-0 grazie ai gol di Barella e Lukaku ma proprio il belga si è mangiato la palla del 3-0 e, sul ribaltamento di fronte, Havertz ha riaperto la partita. I nerazzurri non si sono scomposti e hanno portato a casa il successo nonostante un'infinità di occasioni non sfruttate da Gagliardini, Sanchez, Moses e Lukaku. Proprio il belga sogna la vendetta con il Manchester United, impegnato nell'altra semifinale contro il Siviglia, e va a caccia del record di Ronaldo il Fenomeno che, al primo anno, segnò 34 gol vincendo la Coppa UEFA: Lukaku è a 31 e ha la possibilità di trascinare i suoi ad alzare un trofeo che manca da ben 9 anni.
I nerazzurri dovranno fare molta attenzione a non sottovalutare l'avversaria perché lo Shakhtar Donetsk è un osso duro oltre che un habitue delle competizioni internazionali e delle fasi ad eliminazione diretta. Gli ucraini hanno battuto agli ottavi di finale, in maniera molto netta, il Wolfsburg: dopo la vittoria per 2-1 all'andata in Germania, Taison e compagni non si sono risparmiati e hanno ottenuto un successo per 3-0 con la doppietta di Moraes e con la rete al 91' di Solomon per un 5-1 complessivo che non lascia appelli né diritto di replica. Ma è ai quarti di finale che la squadra allenata dal portoghese Luis Castro, chiamato ad inizio anno con il compito non facile di non far sentire la mancanza di Fonseca, approdato invece alla Roma, ha mostrato i motivi per i quali l'Inter non può sbagliare l'approccio: gli arancioneri, infatti, hanno battuto 4-1 il Basilea che, fino a quel momento, aveva ottenuto 5 clean sheet di fila: le reti di Moraes, Taison, Alan Patrick (rigore) e Dodo hanno certificato il passaggio del turno per lo Shakhtar, mentre il gol nel finale di Van Wolfswinkel può essere tradotto come naturale e fisiologico passaggio a vuoto nei minuti di recupero con 4 gol di vantaggio. Per la squadra di Donetsk si tratta della terza semifinale della storia, dopo quelle del 2008-2009 (anno in cui lo Shakhtar vinse il torneo battendo la Dinamo Kiev in semifinale e il Werder in finale) e del 2015-2016, quando invece la corsa si fermò per mano del Siviglia.
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