Dopo quattro giornate si è resa netta una linea di demarcazione tra le big e le cosiddette piccole: "Tra le grandi ci metterei anche la Sampdoria e il Torino, che hanno i giusti tempi di transizione. Perché se giochi a viso aperto contro certe squadre forti, perdi quasi sempre. Prima c'erano delle big che facevano la differenza solo col campione, oggi hanno tutte anche il collettivo. Certe gare si danno per scontate, poi è chiaro che vincere uno scontro diretto ti dà un'euforia diversa, che certifica la fiducia". Una chiosa finale sul turnover a centrocampo: "Quello che conta è non essere statici, poi è chiaro che serve anche qualità per andare nella trequarti avversaria - conclude Spalletti -. In quella zona devono passarci anche Candreva e Perisic, lo stesso Eder che lo sa fare benissimo. Gagliardini avrà sbagliato qualche pallone, ma ha fatto un grande lavoro".