"Cassano si è reso protagonista di un episodio brutto e spiacevole, per fortuna rientrato in tempo reale. Non deve commettere più questi errori perché pesano sulla Nazionale e creano problemi al commissario tecnico che ha investito su di lui". Con queste parole il presidente della Figc, Giancarlo Abete, torna sull'ultima Cassanata del giocatore barese che, nei giorni scorsi, aveva insultato un giornalista del Corriere dello Sport a Coverciano. "Abbiamo chiesto scusa per questo comportamento nei confronti di un professionista come Andrea Santoni - sottolinea Abete ai microfoni di Radio Anch'io Lo Sport su Radiouno -. Spero che questo episodio sia l'ultimo. L'apporto alla Nazionale va dato sia dal punto di vista tecnico che da quello comportamentale".
Si parla anche di calcio giocato e Abete elogia la prestazione degli azzurri di venerdì a Belgrado contro la Serbia: "E' stata una bella Nazionale, per la personalità, la volontà e la capacità di creare gioco - dice il numero uno della Federazione -. Abbiamo disputato una bella partita in un ambiente difficile mostrando di avere carattere. Ma, come dice Prandelli che in tutto questo ha meriti enormi, serve prudenza perché il percorso è lungo. Dopo i Mondiali 2010 c'era non solo sconforto, ma una preoccupazione oggettiva legata alla difficoltà di riprendere. In pochi mesi tornare competitivi, recuperare posizioni nel ranking, avere una squadra che fa gioco e un ambiente sereno sono davvero ottimi risultati".
Tiene banco anche la polemica sulla convocazione degli oriundi in azzurro. L'ultimo della lista è stato Osvaldo, protagonista suo malgrado di un duello verbale a distanza con la Lega Nord. Abete ha le idee chiare in proposito: "Osvaldo ha risposto molto bene alla domanda che gli è stata posta ("Mi sento più italiano di chi ha polemizzato", ha detto l'attaccante della Roma, ndr). Il nostro Paese ha la capacità in tutti i settori, e lo sport è tra questi, di bilanciare l'integrazione e la pari dignità di tutti i cittadini italiani con l'identità nazionale. I problemi sono ben altri rispetto a polemiche che a certi livelli diventano sterili e antipatiche. Tutti coloro che sono cittadini italiani hanno gli stessi diritti".