"Ai Mondiali abbiamo sprecato un po' troppo tempo a fare test e analisi, sacrificando il lavoro sul campo che è fondamentale per amalgamare la squadra". Stilettata non da poco quella rifilata da Leonardo Bonucci all'ex ct azzurro Cesare Prandelli. Alla vigilia dell'amichevole col Portogallo, chiamato a commentare la parole dell'ex dg della Figc Valentini sui troppi computer in Brasile e sul poco spirito di squadra, il difensore risponde così: "E' vero, abbiamo passato tante mattine davanti ad un computer. A una squadra invece fa bene stare in campo il più possibile".
Per Bonucci quella con i lusitani è la sessantesima partita stagionale, un numero che si commenta da solo: "E' naturale sia stato un anno molto intenso per me, cominciato in maniera tumultuosa col cambio di tecnico alla Juventus - ricorda il centrale -. Siamo arrivati in fondo ad ogni competizione, abbiamo sfiorato il sogno Champions, è stato super. Se mi sento di poter diventare un leader? Non basta crederlo, è il gruppo che ti fa diventare leader". E' stato anche l'anno di Antonio Conte sulla panchina della nazionale: "Era difficile ripartire alla fine di un Mondiale che è stato una tragedia, il mister è stato bravissimo".