L'Italia, dopo il deludente pareggio contro la Macedonia per 1-1, ha bisogno di una reazione a partire dal match di domani contro l'Albania. Ne è consapevole il capitano azzurro Gianluigi Buffon, che, intervistato dal Corriere dello Sport, ha spronato i suoi compagni di squadra: "Ai giovani chiedo maggiore sfrontatezza ma spetta a noi che siamo più esperti portare l’Italia fuori da questa situazione".
Come al solito, quando la situazione è complicata, Gianluigi Buffon non si tira mai indietro. Il capitano azzurro è tornato a parlare dopo il non positivo pareggio contro la Macedonia, che ha messo in evidenza le carenze della squadra di Ventura: "Se avessimo vinto contro la Macedonia sarebbe stato meglio, ma sarebbe cambiato poco nella lettura della partita, che di certo non è stata l’espressione migliore della nostra squadra".
Nonostante le ultime non brillanti prestazioni degli azzurri, che, grazie alla vittoria di ieri del Belgio sulla Bosnia sono certi di andare agli spareggi, Buffon è certo di qualificarsi per il Mondiale e ha spiegato qual è la cura che la squadra di Ventura deve seguire: "C’è un bisogno immediato di risposte da parte nostra, in particolare da quelli di noi con più esperienza. Fa parte delle responsabilità del nostro ruolo e non bisogna scaricare il barile addosso ad altri: se sei considerato un veterano, devi cominciare a fare il tuo, ad aiutare chi ha bisogno e poi vedrai che le cose andranno meglio".
Buffon ha voluto anche spronare i suoi compagni più giovani, invitandoli a dare qualcosa di più nelle prossime partite: "La maglia azzurra pesa e giocare una partita da 90’ con l’Italia non è mai facile, per questo c'è bisogno dell'aiuto anche dei più giovani, ai quali chiedo maggiore sfrontatezza". Il capitano azzurro, infine, ha voluto anche difendere l'operato del c.t Ventura: "Attaccare Ventura è diventato di moda. Nella vita c’è un tempo per tutto e il c.t ha intrapreso la strada del rinnovamento, che è l’unica possibile. Per un anno ci sono stati buoni risultati e si è vista una formazione che si stava evolvendo sulle ali dell’entusiasmo, ma è chiaro che i percorsi sono sempre graduali".