Un oriundo in Nazionale e rimonta la polemica. Cesare Prandelli ha convocato Osvaldo, italo-argentino della Roma, per gli ultimi match di qualificazione a Euro 2012 e immediate sono piovute le proteste della Lega Nord. Con una nota il deputato del partito padano Davide Cavallotto ha espresso apertamente il suo dissenso in relazione alla chiamata nell'Italia di un altro giocatore naturalizzato: "La convocazione di Osvaldo nella nazionale italiana certifica il fallimento definitivo della politica della Figc - si legge -. Il progetto di Cesare Prandelli, che avrebbe dovuto portare i nostri giovani talenti a vestire la maglia azzurra, si sta trasformando in una pensione per oriundi".
Osvaldo non è un caso isolato. Il commissario tecnico, sin dall'insediamento sulla panchina azzurra, aveva chiarito che avrebbe ampliato i propri orizzonti: "È mai possibile - ha scritto Cavallotto - che nei nostri vivai non ci siano giocatori all'altezza degli scarti delle altre nazionali? Se così fosse la Figc dovrebbe rivedere la propria politica e tornare a investire, magari incentivando le società di serie A, nei settori giovanili. È inaccettabile che oggi il nostro calcio, per decenni ritenuto il migliore del mondo, stia diventando una succursale dei paesi emergenti".
Quelli di Cavallotto sono concetti già enunciati in merito alla chiamata post-mondiale di Amauri: "Evidentemente non è bastata la figuraccia rimediata all'ultimo Mondiale per dare una vera svolta al movimento calcistico italiano: prima erano quattro vecchietti, adesso a ridicolizzare la Nazionale ci penseranno gli oriundi", aveva detto il leghista. Accuse che evidentemente non hanno intaccato i progetti di Prandelli, che nel corso del suo mandato ha convocato anche Thiago Motta, Cristian Ledesma e recentemente ha espresso apprezzamento per Ezequiel Schelotto.