"Non è che mi manca il club, ma a me piace lavorare e mi sono accorto che in questa veste è più difficile farlo con una certa continuità. Questo mi ha, fra virgolette, un po' deluso". In vista del doppio confronto con Bulgaria (qualificazioni a Euro 2016) e Inghilterra (amichevole) Antonio Conte non nasconde una certa preoccupazione e, in un'intervista al settimanale Chi, non nasconde le difficoltà incontrate nella sua nuova avventura professionale: "Da quando sono ct della Nazionale - spiega l'ex allenatore della Juventus - faccio qualcosa di diverso rispetto al passato: prima avevo un contatto quotidiano con i giocatori e con il profumo dell'erba, ma ho deciso con il cuore e ho scelto la Nazionale in un momento non semplice. Mi auguro che sia la cosa giusta. Stiamo lavorando per far crescere un gruppo di giovani emergenti insieme con i vecchi, speriamo nei risultati".
Conte difende l'ex ct Arrigo Sacchi, di recente finito nella bufera per una frase sui giocatori di colore: "Rispetto al 2006, quando l'Italia vinse il Mondiale, Lippi poteva scegliere fra un 64% di giocatori italiani, oggi ho a disposizione un 33-34%. Questo dato ti fa capire la difficoltà che ho nel selezionare i giocatori: è un grido che lanciamo da tempo ma non viene recepito. Dispiace per Sacchi, per come è stato trattato, perché conosco la persona e il suo intendimento non era razzista, ma ho capito che in Italia tante volte ci facciamo male da soli". Infine, sui suoi sogni da allenatore, Conte dice: "Continuare a insegnare calcio, oltre a vincere. Adesso sono in Nazionale, poi deciderò se cimentarmi all'estero o magari sposare qualche bel progetto in Italia".