Antonio Conte è ottimista, ma non può non fa notare che la situazione del calcio italiano è piuttosto critica. Il ct azzurro, in un'intervista concessa a Sky, ha parlato dei problemi del football nostrano: "Arriviamo da un fallimento al Mondiale - le sue parole -, e se c'erano problemi prima, non penso possano risolversi in due mesi. In Italia c'è grande penuria di calciatori, è una Nazionale che va aiutata e costruita nel tempo. Vincere gli Europei? Per i miracoli ci stiamo attrezzando". Chiara ed inequivocabile la battuta su Mario Balotelli: "Le convocazioni devono essere meritate. Non ho preclusione nei confronti di nessuno, ma ho sempre insegnato ai miei calciatori che è la squadra che fa il giocatore, non il contrario".
Conte affronta varie tematiche e svela anche un retroscena relativo a Daniele De Rossi: "Il primo anno, appena arrivato alla Juve, mi sarebbe piaciuto averlo. Ho provato a portarlo a Torino, ma lui ha sempre e solo pensato alla Roma". E proprio la grande disponibilità dei senatori è uno dei motivi che fanno sorridere l'ex tecnico bianconero: "Ho trovato un gruppo, in quei giocatori che venivano dall'eliminazione al primo turno dei Mondiali, arrabbiato e voglioso di rimettersi il gioco: la maglia azzurra e l'inno motivano come nessuna parola. Ma su 23 giocatori effettivi - l'amara considerazione di Conte - una decina non sono titolari nei club. In Nazionale un giocatore può guadagnarsi il posto nella propria squadra di club: è qualcosa che deve far riflettere. All'Italia restano storia e tradizione, siamo stati una nazione importante e ora siamo in un momento difficile. Il meccanismo si è inceppato, dobbiamo farlo funzionare di nuovo".