Mancano poco più di sei mesi ad Euro 2016 e i problemi offensivi della Nazionale italiana sono sotto gli occhi di tutti. La coppia titolare in Francia, ormai lo si è capito, sarà composta da Eder e da Graziano Pellé. Niente in contrario: se lo meritano. Hanno trascinato gli azzurri all'Europeo e fanno gol con discreta frequenza. Gli attaccanti di Sampdoria e Southampton sono giocatori al culmine della loro carriera e il ct Conte si fida. Ma a guardare le statistiche, che storicamente per gli attaccanti contano molto, c'è un bomber che da un anno sta facendo meglio di loro. Si chiama Leonardo Pavoletti.
E allora analizziamole, le statistiche. Il gol al 94' contro il Sassuolo è solo l'ennesima perla di un anno davvero impressionante per il livornese. Dal suo arrivo al Genoa, nel gennaio 2015, Pavoletti ha messo a segno la bellezza di 11 reti in 18 partite, nemmeno tutte da titolare: marcature pesanti, che hanno portato a Gasperini un prezioso bottino di 11 punti. Da segnalare due gol a tempo scaduto, quando si butta il pallone in mezzo e si spera, in una situazione che in un Europeo di certo può capitare spesso. L'attaccante del Genoa è aggraziato ma forte di testa. Insomma, sembra avere 'le physique du role'.
La media gol è davvero notevole, solo Manolo Gabbiadini (già nel giro della Nazionale) fa leggermente meglio. Da gennaio 2015 Pavoletti viaggia alla media di un gol ogni 107 minuti; tanto per fare un esempio, Eder nell'ultimo anno si ferma ad una rete ogni 165'. La carenza di prime punte di peso lo candida di diritto ad un futuro azzurro, ovviamente se sarà in grado di mantenere questo trend positivo. Futuro che potrebbe anche essere prossimo, perché Conte ha bisogno già ad Euro 2016 di un attaccante con caratteristiche simili a quelle del titolare Pellé.
Le obiezioni non tarderanno ad arrivare, ne siamo consapevoli: Pavoletti al momento sembra un carneade, uno di cui non ci si può fidare. Gli scettici si ricordino di un certo Salvatore Schillaci, che si presentò ad Italia '90 a 26 anni (la stessa età di Leonardo) con una sola stagione giocata in Serie A e divenne il 'Re Mida' azzurro. Totò veniva dalla Serie B, da Messina per la precisione. E dalla Serie B arriva anche Pavoletti: pochi ricordano che due anni fa questo ragazzone di 188 centimetri ha salvato il Varese praticamente da solo, con 24 gol in 36 partite.
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Se ci fossero ancora i Vieri, gli Inzaghi, i Delvecchio e i Montella non avremmo dubbi. Sarebbe giusto affidarsi a loro. Ma bisogna rassegnarsi: i Vieri e gli Inzaghi non ci sono. E se in Nazionale c'è Stefano Okaka (con tutto il rispetto per il generoso attaccante dell'Anderlecht), allora ci può stare anche Pavoletti. Ci sono attaccanti che piacciono di più al popolo: Berardi, Immobile, Balotelli. Tutti nomi che, per un motivo o per l'altro, non hanno mai convinto Conte. Che invece da Pavoletti potrebbe farsi tentare...