La giornata odierna ha rappresentato una svolta nel rapporto tra le società e la Nazionale. Si è tenuto infatti a Milano l'incontro tra il Antonio Conte e gli allenatori di Serie A al termine del quale lo stesso commissario tecnico ha smentito le voci di un suo clamoroso addio: "Ho preso un impegno con persone che mi hanno cercato in maniera entusiasta, ma anche con tutto il popolo italiano e i tifosi. Le voci fanno parte del mondo che ci circonda, ma le escludo a priori". Conte risponde poi con una battuta alle affermazioni di Agnelli che lo aveva apostrofato come permaloso: "Il presidente è stato fin troppo buono, io sono molto permaloso...".
Sull'incontro odierno il ct si dice soddisfatto: "Mi auguro che questo appuntamento venga istituzionalizzato e si svolga almeno una volta all'anno". Con gli allenatori è stato raggiunto un accordo di massima per uno stage di giocatori dal 9 all'11 febbraio "anche se l'ultima decisione spetta alle società". Tra gli assenti all'appuntamento spiccavano i nomi di Garcia e Mancini: "Gli allenatori assenti avevano avvertito che non sarebbero venuti".
Conte analizza infine le problematiche riguardanti i giocatori nel giro della Nazionale che trovano poco spazio nei club: "E' un periodo in cui, portieri a parte, dei 23 convocati soltanto 8-10 giocano titolari nelle loro squadre. Per questo, chiedo un occhio di riguardo ai club, anche nel dare loro qualche minuto in più di allenamento dopo le partite. So che questa cosa, ai calciatori, può rompere le scatole, ma ci vuole anche un po' di amor proprio da parte di chi è nel giro azzurro - continua -. Nessuno mi ha fatto promesse, né io avevo necessità di ascoltarle. Avevo solo il bisogno di confrontarmi con gli allenatori per rinsaldare la situazione a livello di rapporti e di informazioni, nel segno dell'onestà e della trasparenza. Dopo Genova, mi sono sentito in dovere di dire certe cose: se c'è da dire qualcosa, la dico, a costo di prendermi il vento in faccia perchè vado controcorrente".