Daniele De Rossi, capitano della Roma dopo l'addio di Totti, è uno dei tre supersiti di questa Nazionale, insieme a Buffon e Barzagli, che ha fatto parte del trionfo del Mondiale 2006. L'Italia per volare in Russia e averelapossibilità di rivivere quelle emozioni dovrà giocarsi lo spareggio contro la Svezia, in cui è assolutamente vietato sbagliare. Il centrocampista azzurro in conferenza stampa suona la carica prima di questa fondamenale doppia sfida per il nostro Paese: "Sono due partite che non si possono sbagliare. La posta è altissima. Sangue e sudore vanno bene, ma occorre anche lucidità e intelligenza, perché la partita è importante. Il mio obiettivo è chiaro e unico: voglio assolutamente qualificarmi per il Mondiale, poi una volta arrivati in Russia ce la giocheremo fino in fondo".
La vittoria contro gli svedesi all'Europeo 2016 sembra lontana ma non troppo. "Sedici mesi sono pochi per una Nazionale, perciò è normale che le squadre non siano stravolte. Fu una partita difficile, la Svezia ci mise in difficoltà anche se non creò grossi pericoli. Il precedente ci fa ricordare che possiamo batterli, ma restano sempre una squadra forte. Non andremo a stravolgere il nostro modo di giocare perché è uno spareggio mondiale. E' una partita da giocare con le armi con cui cerchi di vincere ogni partita".
De Rossi è consapevole che alla sue età questo Mondiale potrebbe essere l'ultimo della sua carriera: "A quasi 33 anni puoi capire il tuo corpo, quello che può essere utile per il tuo futuro. Io ci tengo molto a fare il quarto Mondiale, è il mio lavoro, devo farlo in maniera seria. Se non riuscissi ad approdare in Russia, sarebbe una macchia sulla mia carriera". Un'eventuale eliminazione per il centrocampista azzurro sarebbe difficile da accettare: "E' una partita che si può paragonare alle grandi gare che ho giocato in Nazionale o nei turni ad eliminazione diretta della Champions, anche se non è proprio la stessa cosa. Se sei eliminato a un Mondiale o a un Europeo, però sei arrivato fin lì, sei stato bravo lo stesso. Una eliminazione adesso invece resterebbe nel curriculum e non sarebbe bello da ricordare"
Il capitano giallorrosso lancia poi un appelloai tifosi: "Bisognerà stare vicini all'Italia, mettendo da parte i campanilismi. Spero in una grande cornice nelritorno a San Siro. Occorre grande appartenenza e grande sostegno. Chiedere fiducia adesso sarebbe fuori tempo, bisogna conquistarla. C'è la consapevolezza di essere una squadra forte, forse migliore della Svezia, ma c'è quel pizzico di paura che esiste nel calcio moderno. Non è più come una volta, quando l'Italia vinceva sempre con le squadre più blasonate. Bisogna stare molto attenti, ma abbiamo tanta fiducia nello spogliatoio. Conta solo passare il turno, non importa come. E' necessario però che non tremino le gambe. A me non tremarono in finale di Coppa del Mondo a 22 anni, spero che facciano lo stesso i miei compagni".