"Eder lo seguivo in Europa, l'Italia ha fatto un buon colpo. Ma chi vuole il Brasile deve saper aspettare". Le parole del ct verdeoro Carlos Dunga non sono cadute nel vuoto e hanno spinto il centravanti della Sampdoria, naturalizzato italiano, a dire la sua sull'argomento: "Sapevo che la Seleçao mi stava tenendo d'occhio, ma non so se mi avrebbero chiamato - afferma in un'intervista a Globoesporte -. Io sono più adatto al calcio italiano. E' vero, non ho avuto voglia di aspettare, ma io avevo già scelto la Nazionale azzurra".
Eder l'aveva scelta, ma non si aspettava che Conte avrebbe scelto lui così presto. "Ho ottenuto la doppia cittadinanza nel 2010 e ho cominciato a credere in una convocazione. Non pensavo che sarebbe successo subito - aggiunge, prima di soffermarsi pure lui sul dibattito sugli oriundi -. Nell'ultimo Mondiale c'erano quasi 90, io mi fido di Conte e i compagni mi hanno accolto alla grande. Sono in Italia da 10 anni - conclude il bomber, al gol nell'esordio con la Bulgaria - e per questa Nazionale darò sempre il cento per cento. L'inno di Mameli? Lo imparerò".