Europeo eccezionale per gli Azzurri, in finale con forza, grinta e un gruppo unito

Domenica 11 luglio l'Italia si giocherà l'atto conclusivo della manifestazione contro la vincente di Inghilterra-Danimarca, con il sogno di un trofeo che manca da più di cinquant'anni

I festeggiamenti per la qualificazione dell'Italia alla finale di Euro 2020 sono durati tutta la notte. Gli Azzurri stanno facendo sognare un Paese intero, in una manifestazione che li ha visti protagonisti dall'inizio alla fine. Un girone vinto dominando, con un doppio 3-0 su Turchia e Svizzera e una vittoria di misura sul Galles, prima della battaglia vinta ai supplementari contro l'Austria, passando per l'enorme prova di forza con i belgi e infine alla capacità di resistere anche nei momenti duri, che ha portato a superare la Spagna dopo i tiri dal dischetto del rigore. È un'Italia speciale, in cui in tanti, Mancini per primo, hanno creduto fin dal primo momento. Un'Italia il cui primo pensiero dopo aver chiuso il percorso di Belgio e Spagna è stato per Spinazzola, protagonista di un Europeo straordinario, troncato da un infortunio grave al tendine d'achille. Un'Italia che ha saputo far fronte ad altre defezioni importanti, come quelle di Chiellini, Florenzi, Verratti, grazie a un gruppo di ragazzi unitissimo, che ora vuole prendersi quella Coppa che manca dal 1968, prima e unica vittoria azzurra all'Europeo. Sarà durissima, che sia Inghilterra o Danimarca il nostro avversario, ma questa Italia, in cui Mancini è stato bravo a dare minuti a tutti, ha le carte in regola per compiere l'impresa.

Donnarumma tra i pali è stato straordinario, presente ogni volta che bisogna effettuare un intervento pesante, come ha dimostrato parando il rigore decisivo di Morata. Un vero peccato che con tutta probabilità il suo talento verrà esportato all'estero, ma vista la situazione era davvero inevitabile. Di Lorenzo ha convinto tutti con prestazioni di qualità in fascia, prendendo praticamente subito il posto di Florenzi, Emerson si è dimostrato in grado di non far rimpiangere Spinazzola. Bonucci e Chiellini in mezzo sono stati due professori, insuperabili per gli avanti avversari, ma non scordiamoci l'affidabilità di Acerbi, Toloi e Bastoni, quest'ultimo poco adoperato, ma è anche comprensibile con una coppia difensiva così affiatata. Jorginho è stato il faro del centrocampo, sempre pronto a farsi vedere e a servire i compagni con calma e precisione: il suo rigore decisivo contro gli spagnoli è un manifesto del suo calcio, d'altronde parliamo di un ragazzo che ha vinto la Champions League solo un mese fa. Straordinari anche Barella e Verratti, con la loro abnegazione, la loro corsa a tutto campo per rubare il pallone, due giocatori che hanno dato tutto per i compagni, così come le "riserve" Locatelli e Pessina, entrambi due volte in gol. In avanti Ciro Immobile è sembrato un po' appannato nelle ultime sfide ma ha dato un contributo prezioso ai compagni, così come il "Gallo" Belotti, sempre pronto a far la guerra senza paura ai difensori avversari. La vera fortuna dell'Italia è arrivata però dagli esterni: Insigne e il suo ormai mitico tiro a giro con il Belgio, i due gol pesantissimi del gioiello Federico Chiesa, uno dei migliori talenti italiani, la determinazione e la maturità di Mimmo Berardi, arrivato a esprimersi a un livello superiore, la voglia di rilancio di Bernardeschi. Insomma, gli ingredienti ci sono tutti, non resta che compiere l'ultimo sforzo e regalare una gioia che tutto il Paese sta aspettando.