La conferenza stampa di Cesare Prandelli dà il via ufficiale alla campagna azzurra verso la Confederations Cup. Il ct dell'Italia, però, è concentrato soprattutto sulla gara contro la Repubblica Ceca del 7 giugno valida per la qualificazione al Mondiale brasiliano: "La prima cosa che ho detto ai ragazzi è che fino al 7 dovremo concentrarci solo sulla Repubblica Ceca - spiega Prandelli -, una gara insidiosa, determinante per il nostro cammino ed eventualmente per affrontare le ultime gare di qualificazione con un progetto diverso. Per questo sarebbe un errore pensare già da oggi al Brasile, e per questo a Praga non faremo nessun esperimento".
A tener banco a Coverciano è ovviamente la reazione di Osvaldo su Twitter alle parole di Andreazzoli. Prandelli si è preso del tempo per decidere se convocare o no il giocatore: "La decisione arriverà a breve - annuncia -. Ma prima voglio confrontarmi con i dirigenti della Roma, perché per ora ho avuto solo informazioni riportate. Non commento frasi su Twitter, ma è normale che alcune cose potranno avere il loro peso: se ci sarà da prendere qualche provvedimento per essere coerenti con quanto fatto in passato, lo prenderemo".
Prandelli ha da sempre cercato di impostare il gioco della sua squadra sui ritmi europei e, anche in occasione dei prossimi impegni, manderà in campo una squadra in grado di alternare dinamismo a qualità tecniche: "Il calcio internazionale impone qualità e ritmi alti: se non c’è qualità si rischia di parlare solo di intensità e di tattica e si finisce per incartarsi - continua -. Il ritmo è importante, ma non basta, senza giocatori di qualità che sono tali anche grazie alla qualità del gioco complessivo. Il nostro campionato ha espresso un buon calcio, ma non può bastare".
Difficile, però, vedere in Italia una partita giocata sui ritmi della finale di Champions tra Bayern e Borussia: "La nostra idea di partita è ultima spiaggia, per gli altri è gioia, voglia di stupire, godimento - prosegue Prandelli -. Noi siamo rimasti indietro, al tirare sassi ai pullman. Dopo anni di prevenzione e dialogo si vedono ancora immagini raccapriccianti: la violenza è violenza, un problema che va di pari passo con il razzismo, altro argomento scomodo che non ho ancora affrontato con la squadra. Ma lo farò".
Una considerazione, infine, sui singoli: "Pirlo? Glielo dite voi che sarebbe bene riposasse un po’? Andrea è determinante come presenza, è un punto di riferimento e per me rivederlo qui è una gioia. Se poi sarà stanco, ne parleremo. Cerci mi è piaciuto molto quest'anno. Nel Torino è sempre stato determinante. E' un attaccante aggiunto - conclude Prandelli -. Sau è un buon giocatore e ci può fare molto comodo perché è duttile".