Il discorso si sposta poi sulle scelte da fare nella costruzione della rosa della nuova Italia, che debutterà il 28 maggio contro l'Arabia Saudita e giocherà poi contro Francia (1° giugno) e Olanda (4 giugno), e sugli obiettivi: ''Voglio innanzitutto essere un ct perbene, che venga apprezzato e possa conquistare i tifosi a suon di vittorie, ma il mio obiettivo è quello di riportare l'Italia sul tetto del Mondo e d'Europa. L'Europeo sarà il primo traguardo, perchè non lo vinciamo da 50 anni, e sento che possiamo farcela, il nostro paese vanta tanti giocatori bravi e c'è tanto materiale umano con cui lavorare. Non allenare tutti i giorni non sarà un problema - spiega Mancini -: succede così da sempre e l'Italia ha vinto comunque 4 Mondiali. Per questo motivo non chiederò stage, perchè i giocatori vanno in campo ogni tre giorni e bisogna andare incontro a loro e ai club evitando di sovraccaricarli: cercheremo di avere una base ampia, così da poterli alternare in base alle esigenze. Magari ci servirà un po' di tempo per inserire i giovani, ma sono fiducioso''.
Ma come imposterà la sua Nazionale Mancini, e quale sarà il suo approccio nei confronti dei tifosi azzurri? ''Non parlo di numeri, cercheremo di vedere dal vivo alcuni giocatori che non conosco benissimo e valutarli: voglio adattarmi alle loro qualità e capire come farli rendere al meglio - spiega il nuovo ct -. Balotelli convocato? Mario è uno dei giocatori che vorremmo rivedere in Nazionale: so cosa può dare, e i tifosi si ricordano i suoi favolosi Europei con Prandelli. Verosimilmente lo richiameremo, mentre dobbiamo parlare con Buffon per capire che intenzioni ha in vista dell'amichevole di Torino (che potrebbe essere la sua ultima gara in azzurro, ndr). Per il resto non faccio nomi (neanche per lo staff), voglio valutare tutti e scegliere con attenzione. I tifosi? Quando alleni un club e non vinci - prosegue divertito Mancini -, tutti i tifosi s'infuriano con te. Qui i tifosi sono oltre 50mln di persone e potrebbero odiarti tutti - ride il nuovo ct -, ma so che possiamo anche far esplodere di gioia un intero paese: in Italia ognuno vede il calcio a modo suo, vincendo un trofeo importante possiamo unire tutti. Sarà una sfida stimolante e difficile, ma nella vita non c'è nulla di facile''.