Domina il secondo e terzo round, realizza una hole in one, va in testa con 6 colpi di vantaggio sugli avversari, ipoteca il bis di successi nel torneo e poi è costretto a ritirarsi perché positivo al Covid-19. Clamoroso sul PGA Tour di golf.
A Dublin, nell'Ohio (Stati Uniti), Jon Rahm è stato costretto a lasciare il Memorial Tournament. Già dalla sera di lunedì 31 maggio il campione spagnolo era stato messo nel mirino del massimo circuito americano del green maschile perché entrato in contatto con una persona risultata poi positiva. Sottoposto a test giornalieri il numero 3 mondiale è stato fermato al termine del terzo round in seguito al risultato di un tampone effettuato a conclusione del secondo giro. Anche un nuovo esame ha confermato poi la positività dell'asso iberico, che non ha avuto scelta.
"Sono davvero dispiaciuto - le dichiarazioni di Rahm - fa parte delle cose che accadono nella vita, ma la cosa più importante ora è che tutta la mia famiglia stia bene. Prenderò tutte le precauzioni necessarie e spero di tornare a giocare il prima possibile".
Dopo aver fatto suo il torneo nel 2020, il 26enne di Barrika (Paesi Baschi) era ormai a un passo dal back-to-back per emulare Tiger Woods, l'ultimo giocatore (nel 2000-2001) a vincere consecutivamente il The Memorial. E con uno score complessivo di 198 (69 65 64, -18) era a un passo dall'impresa. Ben sei i colpi di vantaggio sugli inseguitori, gli americani Patrick Cantlay e Collin Morikawa, ora entrambi in testa (dopo il forfait dello spagnolo) con 204 (-12). Rahm con questo punteggio era riuscito a eguagliare proprio Woods che, nel 2000, dopo 54 buche giocate vantava un gap di 6 colpi di vantaggio su Steve Lowery. Ma non solo. Ha realizzato lo stesso score firmato nel torneo da Scott Hoch nel 1987 dopo il "moving day".
L'ultimo atto del The Memorial dunque non vedrà protagonista lo spagnolo che ora rischia anche di saltare lo US Open, in programma dal 17 al 20 giugno a La Jolla, in California. E pensare che Rahm con un successo a Dublin avrebbe conquistato la seconda posizione nel ranking mondiale e messo nel mirino la leadership di Dustin Johnson. Una beffa atroce