Junior e schoolgirl azzurre al “Round Robin” di Assisi, contro polacche, slovene, serbe e ungheresi in vista degli europei.

Pubblicato il 30 maggio 2024 alle 14:05
Categoria: Boxe
Autore: Wilma Gagliardi

 

Junior e schoolgirl azzurre al “Round Robin” di Assisi, contro polacche, slovene, serbe e ungheresi in vista degli europei.

di Giuliano Orlando

Gli europei di categoria (junior e school) si approssimano e il tempo di presentarsi al doppio appuntamento al meglio, si accorcia giorno dopo giorno. La responsabile delle squadre giovanili femminili Valeria Calabrese, dopo gli assoluti a Roseto degli Abruzzi, ha convocato il gruppo più titolato del settore e in occasione del torneo internazionale “Round Robin” allestito ad Assisi, lo ha messo di fronte a polacche, slovene, ungheresi e serbe. Ho chiesto alla responsabile come ha valutato nell’assieme il rendimento delle giovani azzurrine, in proiezione degli impegni continentali. Che si terranno a Sarajevo in Bosnia Herzegovina. Dal 21 al 30 giugno tocca alle jr. (15-16 anni) mentre nel mese di agosto nella stessa struttura sfileranno le scolare e gli scolari di 13 e 14 anni. “Quest’anno - mi informa – il ricambio è quasi totale, quindi la nostra partecipazione avrà un aspetto esplorativo in proiezione 2025. Fermo restando che il punto dolente resta la scarsa attività negli specifici settori, un handicap che paghiamo pesantemente. A questo si aggiunge lo sviluppo muscolare decisamente più lento di tante altre nazioni. Aggiungo, visto che la valutazione dei giudici è orientata sulla consistenza dei colpi e non più sulla tecnica fine a sé stessa, le azzurre sono svantaggiate e non poco.  Una volta erano le russe che arrivavano con record inimmaginabili per noi, oggi mancano loro, sostituite dalle europee dell’Est e dalle britanniche e irlandesi che iniziano uno e anche due anni prima di noi e arrivano con esperienza da vendere. Ogni volta comunque ci proviamo, lontane dalla resa preventiva. Così abbiamo fatto in passato e così faremo anche a Sarajevo”.

Il confronto al torneo “Round Robin” ha dato indicazioni utili? Le squadre sono già decise? 

“Le sfide sono sempre utili, le decisioni vanno prese al momento giusto, non prima e per le scolare i tempi non sono immediati. Ci sono atlete che sembrano già in buona condizione e altre in crescita, questo anche tra le jr. non troppo lontane dalla scadenza all’appuntamento, mentre delle più giovani che si cimenteranno in agosto, ne parleremo al momento opportuno. Fare oggi i nomi è decisamente troppo presto. Diciamo che tra le più giovani qualcuna è già sulla buona strada, come la Milani nei 40 kg. e la Turrin nei 51. Nei 57 mi ha bene impressionato la milanese Mira Amadori, che non ha paura neppure del diavolo, semmai il contrario, anche se deve mettere a posto alcune combinazioni offensive, per ottenere il meglio del suo furore agonistico. Migliorata anche Gaia Caldarella (64), in progresso mi sono sembrate pure la Palumbo (42) e la Bertolone (46). Ma è solo la prima impressione. Sicuramente entro agosto altre toccheranno il picco della condizione, quindi dovrò fare le scelte alla vigilia dell’evento”.

Le squadre straniere: Serbia, Slovenia, Ungheria e Polonia hanno portato ad Assisi le loro giovani migliori. Le nostre le hanno battute quasi tutte, salvo le polacche Szafarz nei 42 kg. che ha fatto centro ben tre volte su tre e la Lewkowicz nei 64 dai pugni pesanti.

“Se ci fosse stata l’opportunità, avrei invitato anche altre nazioni come le kazake e le irlandesi. Purtroppo avevo poco tempo e quindi ho fatto di necessità virtù. Comunque, in particolare le polacche che hanno una base ben più ampia delle nostre, si sono presentate tutte con le campionesse nazionali. La Szafarz non è una novità, essendo al secondo anno da schoolgirl ed è molto brava ed esperta. Per le jr. l’appuntamento è ormai prossimo ma debbo operare alcuni confronti diretti, per completare le titolari che prenderanno parte agli europei a Sarajevo. Il Round Robin è stato utile per valutare il rendimento di tutte le italiane a confronto con avversarie di buon livello. Ma non aggiungo altro”.

Secondo La mia opinione, per quello che può valere, la responsabile Valeria Calabrese dovrebbe aver promosso almeno cinque o sei azzurrine.  La più accreditata è la piemontese Sara Scorrano, argento uscente agli europei 2023 svoltisi a Ploiesti in Romania, nei 66 kg. In questa stagione ha sempre vinto, acquisendo esperienza e personalità. Al torneo di Assisi ha riconfermato la superiorità sulla corregionale Marisol Rivetti e superato facilmente la slovena Hodzic, che aveva impattato con la Rivetti, una vittoria a testa. Nonostante la doppia sconfitta nei 75, contro Sonja Vuksic, non mi è dispiaciuta la pugliese Lucrezia Marzulli, che ha pagato l’indubbia maggiore esperienza di ring della serba. Tenendo presente che lo scorso anno erano iscritte 4 atlete, varrebbe la pena di provare. Tutte le altre sono al battesimo europeo.

Nei 50, la campionessa Estella Finardi nella terza giornata ha subito la sconfitta da Alice Greguoldo, che a Roseto si era fermata al bronzo e nella prima giornata si era dovuta inchinare alla boxe più ordinata della lombarda Serena Scalco, battuta a sua volta nella finale tricolore dei 48 kg. dalla siciliana Giorgia La Rosa, elegante ma poco consistente e forse utilizzabile nei 46 kg. La lombarda, delusa per non aver saputo confermare il titolo 2023, mi è sembrata in recupero di fiducia, anche se ha pagato pedaggio contro la siciliana Estella Filardi, tricolore nei 50. Mi è piaciuta pure Amina Moahamoud, che offre boxe veloce e precisa, ma al momento regala chili alle avversarie e questo non va bene. La più forte dei 46 kg. è la trentina Michela Guglielmon, ma si trova a disagio contro avversarie sfuggenti. Niente male la ligure Amelia Zamana nei 57, molto concreta come ha dimostrato ribattendo la laziale Rachele Perna e la serba Pantelic, per la verità niente di eccezionale. Pure Veronica Naticchi (60) ha confermato quanto aveva mostrato a Roseto degli Abruzzi e in particolare nella sfida contro la magiara Vane Tallosi ha dominato l’avversaria. Brava, ma forse ancora poco resistente alla distanza, la campana Kesia Reale (54), comunque molto concreta anche ad Assisi, superando due volte nettamente, la magiara Virag Ramoksa. Questi i nomi che mi hanno lasciato buona impressione sia agli assoluti che nel torneo ad Assisi. Si è trattato comunque di opinioni personali, diciamo da parte di un giornalista che segue con interesse il pugilato dilettantistico e quello giovanile in particolare, che rappresenta il futuro di casa nostra e quindi la continuità indispensabile, quando verrà il momento che il vertice, in questo caso quello femminile, avrà bisogno del ricambio. Aspettando le decisioni ufficiali della responsabile azzurra, Valeria Calabrese che opera da anni col supporto di Gianfranco Rosi, grandissimo campione nei professionisti e indispensabile tecnico, col pregio di essere sempre presente senza prevaricare i ruoli. Un saluto all’amico di tante serate in guantoni. Nel frattempo Valeria Calabrese ha allestito un Training Camp di allenamento convocando a Modica (Ragusa) la capitale del cioccolato, 12 jr. dal 3 al 10 giugno. Queste le prescelte: 46: Michela Guglielmon; 48: Giorgia La Rosa; 50: Serena Scalco e Estella Filardi; 52: Ludovica Vitoni e Gaia Tuzzi; 54: Gaia Tuzzi; 57: Amelia Zamana; 60: Veronica Naticchi; 66: Anna Mazzieri; 70: Sara Scorrano; 75: Lucrezia Marzulli. Oltre ai due tecnici. Lorenzo Di Giacomo e Angela Pitino. Tutto sommato la mia disamina non è andata lontano dalle scelte della responsabile. Deducendo che a Sarajevo saranno otto-nove le azzurre.                                                                                                                       

Giuliano Orlando