Alla vigilia della sfida di Champions League sul campo del Manchester United, Miralem Pjanic, faro del centrocampo della Juventus, si racconta al Guardian. E non lesina una frecciata all’avversaria delle ultime stagioni, il Napoli: “Mi piace vedere squadre che giocano bene, palla a terra, palla al piede, come collettivo. Il Napoli, nelle ultime stagioni, ha giocato un bellissimo calcio ma vincere un titolo, festeggiare con la squadra e rendere felici i tifosi è la ricompensa per il duro lavoro con cui hai raggiunto quell’obiettivo. Quando giochi bene ma non vinci, in fin dei conti, sei arrabbiato. Hai perso qualcosa, hai perso tempo”.
Il “pianista” spiega quindi la propria interpretazione del ruolo: “Non sono uno da colpi di tacco o dieci doppi passi, sono affascinato dalla semplicità del gioco del calcio: bisogna facilitare la vita ai compagni di squadra. Ho avuto la fortuna di vedere da vicino Zidane, Xavi, Pirlo: rendono le cose semplici per la squadra, fanno piccole cose che spesso non vengono notate: e spesso sono le più difficili”. E su Cristiano Ronaldo: “Al Manchester United è cambiato, diventando più concreto. Probabilmente è diventato speciale allenandosi a fianco di gente come Scholes, penso abbia imparato da giocatori così”.